Il gaviratese Felice Paronelli oltre ad essere stato un arbitro internazionale di basket è anche un grande esperto di pallacanestro che ben conosce le dinamiche di questo sport e ciò che riguarda la squadra di Varese.
«Questo è un campionato che, a mio avviso, di regolare ha ben poco - premette Paronelli - troppe squadre sono state condizionate dal Coronavirus che ha pesantemente inciso su prestazioni e risultati. Sento di molte critiche rivolte alla società varesina, ed in particolare all’amico Toto Bulgheroni, che ritengo per lo meno ingenerose per non dire quasi offensive. Occorre ricordare e ringraziare la dirigenza che a costo di notevoli sacrifici era riuscita ad allestire una squadra che con l’esperienza di Rich e Scola, con l’inserimento di italiani di qualità quali Strautins, Ruzzier, De Vico, De Nicolao e con la scommessa Andersson era sulla carta una squadra decisamente competitiva».
Poi è successo quel che sappiamo, ma bisogna guardare con fiducia al prosieguo del campionato. «Da Rich a Douglas, da Andersson a Jalen Jones a Beane e da ultimo Egbunu - prosegue Paronelli - senza dimenticare anche il cambio di allenatore da Caja a Bulleri. Insomma fatti e vicissitudini non certo prevedibili, ma che hanno sempre visto la società pronta a nuovi sacrifici finanziari per migliorare una classifica fattasi deficitaria. Ora la lotta salvezza è particolarmente dura e difficile ma viste anche le prestazioni di grande orgoglio e sacrificio di cui Varese è stata capace ultimamente sono sinceramente convinto che ci si potrà salvare. Troppi leoni da tastiera tranciano giudizi senza conoscere fatti e vicissitudini interne di una squadra che è stata costruita con un budget tra i più bassi e per forza doveva puntare anche su scommesse che non sempre danno l’esito sperato. Siamo una provincia tra le più ricche d’Italia, mi sembra anche che possa vantare il maggior numero di partite IVA, ma alla prova dei fatti troppo pochi, non è un giudizio ma una semplice considerazione, hanno messo mano al portafoglio».