Salute - 26 marzo 2020, 11:14

Tamponi Coronavirus, l’appello dei laboratori privati accreditati: «Siamo pronti a fare i test, aspettiamo l’ok della Regione»

I Centri varesini sono pronti e favorevoli ad effettuare i tamponi ai cittadini che lo richiedono, il Centro Beccaria: «E' un diritto di tutti». Il Gruppo Isber ha già in atto un piano B: «Abbiamo adottato un protocollo alternativo per identificare la possibile positività al Covid-19».

Tamponi Coronavirus, l’appello dei laboratori privati accreditati: «Siamo pronti a fare i test, aspettiamo l’ok della Regione»

C’è un sommerso di persone positive al Coronavirus non diagnosticate che i laboratori privati dotati delle necessarie tecnologie potrebbero rapidamente identificare. Tamponi eseguiti privatamente, anche a domicilio, che potrebbero contribuire significativamente al contenimento dei contagi. Manca però l’autorizzazione di Regione Lombardia affinché i centri possano iniziare eseguire i tamponi. 

«In questo momento la possibilità per i privati accreditati di fare tamponi è bloccata – spiega Claudio Pucci ad del Centro Polispecialistico Beccaria - Ma ci sono sempre più pressioni da parte delle strutture e dei cittadini che richiedono la possibilità di poterli fare e poter essere rassicurati. Credo sia un diritto di tutti». 

I tamponi ad oggi vengono eseguiti solo dal sistema sanitario su pazienti che presentano gravi sintomi riconducibili al Covid-19. E tra loro e tra chi è completamente asintomatico (ma che potrebbe essere un portatore sano) c’è anche una serie di persone che hanno sintomi lievi come febbre, dolori articolari e saturazione bassa, che senza aspettare il tampone possono già oggi togliersi il dubbio e, nel caso, iniziare la giusta terapia prima che la situazione degeneri. 

«Per queste persone abbiamo individuato uno speciale protocollo di screening per individuare infezioni alle vie respiratorie che da ieri l’Ats ha invitato anche altri centri a mettere in pratica – spiega Malek Isber amministratore del Centro Fisioterapico di via Maspero e del Medical Point di via Veratti– Si tratta di due esami incrociati che danno una ragionevole sicurezza di positività al Covid-19: la tac individua la presenza della polmonite interstiziale, tipica del Coronavirus, mentre gli esami del sangue ci dicono se è presente anche una carica virale». 

Il gruppo Isber sta mettendo in pratica questo protocollo da settimane e i risultati sono sorprendenti. Funziona così: il medico di medicina generale fa richiesta per questi due esami, il paziente viene accolto al Centro su appuntamento, vestito con mascherina, guanti, camice e copri scarpe, portato in sala tac dove fa anche l’esame del sangue e riaccompagnato fuori. «Tra un paziente e l’atro la sale viene disinfettata e al termine degli esami, che eseguiamo dalle 7 alle 10 del mattino, viene sanificata con il vapore – sottolinea – Il procedimento è sicuro e dà un risultato che nell’80% dei casi ha confermato la diagnosi di positività. Meglio naturalmente sarebbe poter eseguire i tamponi, che danno la possibilità di individuare i pazienti asintomatici che sono i più pericolosi. Noi siamo pronti con i nostri laboratori, aspettiamo solo che la Regione li sblocchi». 

Valentina Fumagalli

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