Territorio - 01 maggio 2021, 11:37

Comerio non dimentica Angelo Radaelli e gli dedica una sala e un giardino di rose bianche e rosse

Si è svolta questa mattina la cerimonia di ricordo del volontario, ex lavoratore Ignis e storico bigliettaio della Pallacanestro Varese, nato il 1° maggio del 1929, che alla sua morte nel 2020 aveva lasciato 50 mila euro da destinare agli anziani del paese

Angelo Radaelli

Comerio non dimentica il cuore e la generosità di Angelo Radaelli, che il suo altruismo e l'amore per gli altri lo ha dimostrato non solo durante la sua vita ama anche dopo. Radaelli, classe 1929, ex lavoratore della Ignis di Giovanni Borghi e storico bigliettaio a Masnago della Pallacanestro Varese, alla sua morte, avvenuta nel 2020, aveva lasciato nel testamento 50 mila euro da destinare agli anziani del paese. (LEGGI QUI)

Questa mattina, a Comerio si è svolta una piccola cerimonia in forma ristretta con cui a Radaelli "cittadino benefattore", come si legge nella targa, è stato intitolato il salone del centro civico del municipio oltre che un roseto formato da rose bianche e rosse a ricordo della sua grande passione per la Pallacanestro Varese. «Da oggi - commenta il sindaco Silvio Aimetti - uno dei luoghi più importanti per la vita della nostra comunità è intitolato a una persona nata in questo giorno e che in tanti abbiamo avuto il privilegio di conoscere e apprezzare». 

Nel corso della cerimonia alla presenza dei rappresentanti delle associazioni, è stata ricordata la figura di Angelo Radaelli; in particolar modo sono stati significative le testimonianze dei presidenti della Filarmonica e della SOMS, che hanno messo in luce l'altruismo e la generosità di Radaelli. «In un'epoca "veloce" dettata dalla rapidità e aggressività dei post sui social, dall'istantaneità dei flashmob, l'esempio di cittadinanza attiva che questo piccolo grande uomo ha lasciato nella nostra comunità deve farci riflettere - conclude il sindaco - il suo grande gesto di generosità nei confronti degli anziani di Comerio è solo il culmine di una vita spesa per il lavoro, inteso non solo come professione ma come servizio gratuito agli altri. Grazie Angelo». 

M. Fon.