La scomparsa di Massimiliano Abbiati, vice ispettore della Questura di Varese portato via da un brutto male a 48 anni - ne avrebbe compiuti 49 il 12 settembre - ha colpito e commosso la città e i tantissimi che lo conoscevano (leggi QUI il ricordo di Luigi Manco). Massimiliano era in forza alla Squadra Mobile e alcune delle parole più belle, sentite e autentiche arrivano da Tiziano Masini, già sostituto procuratore a Varese e Busto Arsizio e attuale procuratore aggiunto ad Alessandria, che con Abbiati ha lavorato a lungo.
«Ricordo i suoi "zilla" negli atti di polizia giudiziaria che mi inviava per posta elettronica, ad indicare gli spazi da riempire prima di terminare gli atti - cita il magistrato varesino - Ogni volta che mi dicevano "c'è la squadra di Abbiati, o con Abbiati" pensavo subito "allora posso confidare in un lavoro fatto bene"».
Masini ricorda anche un messaggio, scambiato con Abbiati, dopo un trasferimento inaspettato: «Ho saputo che improvvisamente, contro ogni nostra aspettativa, è stato trasferito lontano. Volevo ringraziarla per le esperienze di lavoro che abbiamo condiviso. E dirle che la mia stima per lei è unica. Per capacità investigativa, di redazione degli atti, equilibrio ed essenzialità, senza enfasi, voglia di emergere, teatralità, prolissità».
Il saluto del magistrato e dell'uomo Masini al vice ispettore Abbiati, a cui si accomunano tutta Varese e le persone che lo hanno conosciuto in un abbraccio finale alla famiglia, si conclude così: «Ci mancherà Abbiati, non dimentichiamoci mai».