Politica - 22 novembre 2022, 09:40

Cordoglio bipartisan per Maroni: «Buon vento, Roberto»

Salvini e il partito lo ricordano come un «grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre». Fontana: «Nel cuore ha sempre avuto i lombardi e la Lombardia». Messaggi da tutte le forze politiche e da tutti i livelli, dalla presidente del Consiglio Meloni agli amministratori locali

«Grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre. Buon vento Roberto». Questo il saluto sulla pagina Facebook della Lega a Roberto Maroni, scomparso nella notte. Lo stesso messaggio apparso sul profilo di Matteo Salvini, insieme a una foto che li ritrae insieme.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si dice «profondamente colpita dalla notizia della scomparsa di Roberto Maroni. Un amico, un politico intelligente e capace che ha servito le istituzioni con buonsenso e concretezza. Il governo esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia e ai suoi cari in questo momento difficile».

«Piango l’addio di un amico con il quale ho condiviso gran parte della mia vita politica. Una persona intelligente e mai sopra le righe – afferma il governatore Attilio Fontana –. Presidente della Lombardia, ministro e segretario federale della Lega.  Nel cuore ha sempre avuto i lombardi e la Lombardia.  Riposa in pace! Addio Bobo!».

Il cordoglio non conosce ovviamente colori politici: «Apprendiamo con grande dispiacere la notizia della scomparsa di Roberto Maroni, ex ministro ed ex presidente di Regione Lombarda – è il messaggio del segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo non appena si è diffusa la notizia –. A nome di tutte le democratiche e tutti i democratici lombardi esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici e alla comunità politica della Lega».

Pierfrancesco Majorino, eurodeputato del Pd e candidato alle regionali lombarde del prossimo anno, scrive che «con la morte di Roberto Maroni la Lombardia perde una persona seria e perbene. È stato per tanti di noi un avversario politico tenace e sempre leale. Un abbraccio ai suoi cari».

La candidata del Terzo polo ed ex vicepresidente regionale Letizia Moratti parla di «una giornata iniziata davvero in modo molto triste. La morte di Roberto Maroni, con il quale ho condiviso l'esperienza di governo, mi addolora molto. Perdiamo una persona competente e preparata, che ha dato tanto al nostro Paese, guidando con la stessa competenza e tanto amore e passione per la sua terra anche la Lombardia. Una persona autentica, con la passione per la musica, con la quale era piacevole intrattenersi. Lo ricordo per la passione istituzionale sulle autonomie, argomento ancora attualissimo. Come ministro dell'Interno conserverò il suo esempio di fermezza ed equilibrio. Insieme firmammo il Patto per Milano per garantire maggiore sicurezza alla città».

Guido Crosetto, ministro della Difesa, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, parla di «Un amico. Una persona perbene. Un uomo che ha portato buonsenso, concretezza e moderazione nelle Istituzioni. Da parlamentare, da ministro, da presidente di Regione. Esce a testa alta dalla vita. Che la terra ti sia lieve Roberto».

Il deputato varesino di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini afferma che «Roberto Maroni ci mancherà molto. È stato certamente un grande politico, molto amato sia sul territorio, sia a livello nazionale. Anche nei momenti più duri dell'indipendentismo padano, è stato un uomo delle istituzioni con il senso dello Stato. Si è sempre distinto in tutti gli importanti ruoli che ha ricoperto, da ministro a presidente della Regione. Lo ricordo anche come amante della barca a vela e del lago Maggiore. In una sua visita a Luino mi mostrò con orgoglio la tessera dell'Avav del 1974. Spero che, dopo tanta sofferenza, stia navigando sereno tra le nuvole».

Silvio Berlusconi: «Apprendo, con profondo dolore, della scomparsa di Roberto Maroni, un amico, più volte autorevole ministro dei miei governi, già segretario della Lega Nord e valido governatore della Lombardia. Mancheranno la sua lucidità e la sua visione politica, il suo incommensurabile attaccamento alla Lombardia ed alle regioni del Nord produttivo. Mi stringo al dolore dei suoi cari e degli amici della Lega».

Il ministro degli Esteri Antonio Taiani, Forza Italia, sottolinea che «Roberto Maroni è stato un protagonista della politica italiana. Ha ricoperto con grande senso dello Stato incarichi molto importanti. Difendendo sempre con coraggio le sue idee. Prego per la sua famiglia in questo momento di dolore. Riposi in pace».

«Con Roberto Maroni se ne va uno dei protagonisti della politica degli ultimi 30 anni. Il Movimento 5 Stelle esprime vicinanza al dolore dei suoi cari e della sua comunità», è il messaggio di Giuseppe Conte.

Per il leader di Azione Carlo Calenda «il modo migliore per ricordare Roberto Maroni è dire la verità: al di là delle differenze politiche, è stato un vero uomo di Stato. E in Italia non è cosa da poco».

«Ciao Bobo. È stato bello conoscerti, è stato bello incrociare il tuo sorriso, è stato bello essere avversari ma collaborare sempre. Un abbraccio alla tua famiglia. Che la terra ti sia lieve», è il messaggio del leader di Italia Viva Matteo Renzi.

«Questa notte si è spento Roberto Maroni e apprendo con commozione questa notizia – afferma Maria Chiara Gadda, deputata varesina di Azione-Italia Viva-Renew Europe e segretaria regionale lombarda di Italia Viva –. Bobo ha lasciato il segno nella storia politica del nostro Paese, e anche nella lunga e sofferente malattia ha dato esempio di grande forza e umanità. Siamo stati su fronti politici diversi, ma incontrandolo spesso nella nostra Varese in questi anni ne ho sempre rispettato la coerenza e una passione sconfinata per la politica. Roberto aveva un tratto inconfondibile, una spiccata e intelligente ironia, era curioso e sempre aperto al confronto con tutti. Bobo osservava la realtà con la sua innata simpatia gentile, e parlare con lui era sempre un piacere e motivo di riflessione. Per il suo territorio sempre presente, e mai supponente con le persone anche quando ha assunto ruoli di grande rilievo regionale e nazionale. Sentite condoglianze alla moglie, ai figli, alla famiglia, agli amici e a tutti i militanti di quella Lega che ha contribuito a fondare e a cui non ha mai fatto mancare la sua presenza».

E la commozione tocca in particolare proprio la “sua” Lega. «Un grande dolore. Solo la dolcezza dei ricordi e l'importanza del percorso istituzionale e professionale condiviso potrà, in parte, lenire. Veleggia libero e leggero, ora», dice la vicesindaco di Busto Arsizio Manuela Maffioli.

Così ricorda Bobo Maroni, l’eurodeputata leghista di Busto Arsizio, Isabella Tovaglieri: «Addio Bobo. Hai voluto bene alla nostra Lombardia e alla nostra Lega fino alla fine. Ora non possiamo che dirti grazie e stringerci ai tuoi cari in un abbraccio commosso. Lascerai un grande vuoto nel cuore dei militanti e in quelli di tutte le persone che hanno lavorato con te al servizio delle istituzioni e della nostra terra. Nelle nuove battaglie che ci attendono, ti sentiremo, ancora e sempre, al nostro fianco».

Sempre da Busto, il segretario cittadino Alessandro Albani sottolinea che Maroni «ha ricoperto diversi ruoli, tra i più prestigiosi quello di ministro e di governatore, sempre con grandi capacità. Ho avuto il piacere di incontrarlo più volte, anche in visita al nostro municipio o durante qualche passeggiata per le vie di Varese. Era sempre disponibile a fermarsi con grande gentilezza per brevi confronti politici, ma non solo».

Marco Reguzzoni, ex deputato e presidente della Provincia di Varese, da leghista ebbe pubblicamente posizioni diverse rispetto a Maroni. Ma questo, oggi, non conta più: «Addio Roberto. Rimarranno sempre i momenti belli e le tante vittorie in 33 anni. Riposa in pace», il suo messaggio.

Bel messaggio di cordoglio anche dal ministro, compagno di tante battaglie politiche e militante leghista di lungo corso, Roberto Calderoli: «In questo momento non trovo le parole per esprimere il mio dolore per la perdita di Roberto Maroni. Non trovo le parole giuste per salutare un amico, un compagno di una trentennale battaglia politica che ha cambiato e caratterizzato la nostra vita, un compagno di mille momenti insieme, di lunghissime giornate in via Bellerio, nell’ufficio di Umberto Bossi, alle feste delle Lega e poi per decenni in Parlamento e al Governo.
Con lui se ne va un pezzo della mia vita, della mia storia, dei miei ultimi trent’anni.
Non ho parole e penso anche al destino, alla mia battaglia che combatto da dieci anni contro un tumore, una battaglia che ho vinto, e alla sua battaglia, purtroppo impossibile da vincere e si aprono tante riflessioni, tante domande senza risposta. Penso a tante cose, penso a Bobo. Una preghiera per lui, un abbraccio a tutta la sua famiglia in questo terribile momento di dolore».

Marco Colombo, consigliere regionale ed ex sindaco di Sesto Calende: «Buon viaggio Bobo, sarò sempre orgoglioso di definirmi uno dei "Maroni boys", come io e altri compagni di avventura venimmo definiti dai giornali anni fa.  Rimarremo sempre un po’ barbari e soprattutto sognatori. Grazie di tutto».

«Una notizia terribilmente amara – dice Paolo Grittini, che in questi giorni sta girando la Lombardia da coordinatore del Comitato Nord voluto da Umberto Bossi –. Roberto Maroni purtroppo non ce l'ha fatta: ci lascia un grande uomo e politico ma soprattutto un grande amico che ha servito le istituzioni con passione e orgoglio. Tutti noi ci stringiamo intorno alla famiglia, che la terra ti sia lieve Pres!».

«Oggi è un giorno molto triste per la comunità di Lozza – afferma il sindaco Giuseppe Licata –. Ci ha lasciati Roberto Maroni, nostro concittadino più illustre, ma soprattutto uomo di grande valore, appassionato della vita. Ha amato la sua Lozza a cui ha dato lustro, un amore sempre ricambiato. Un grande abbraccio alla sua splendida famiglia».

«Battagliero e storia di un movimento che non dimentico e di cui non rinnego l'appartenenza passata - le parole del sindaco di Daverio Marco Colombo - in queste circostanze vengono alla memoria le cose positive e le tante iniziative condivise. Una parte di storia del nord se n'è andata in silenzio, com'era sua abitudine fare».

Redazione


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