Busto Arsizio - 03 luglio 2022, 12:00

I bimbi ucraini con i 350 ragazzi fanno festa all’oratorio feriale di San Giuseppe

Gita a Torgnon, poi vacanze a Cesenatico, Val di Non e La Spezia. A settembre, coda dell’oratorio feriale prima dell’inizio della scuola. Si auspica per l’anno prossimo un tendone stabile di copertura del cortile

Si sono inseriti bene i bimbi ucraini all’oratorio feriale di San Giuseppe. Qui nella struttura coordinata da don Giuseppe Tedesco - il prete taxista degli angeli, che allo scoppio della guerra dopo soli due giorni si era precipitato in Polonia a recuperare i suoi ragazzi che aveva conosciuto nei soggiorni climatici - sono parecchi i giovanissimi costretti ad abbandonare la loro terra con le famiglie.

Così loro con le mamme ospitate nella casa don Lolo sono impegnati all’oratorio feriale. E si sono integrati bene con gli altri ragazzi, soprattutto per un lavoro che stanno portando avanti da aprile con due educatrici della “Bussola di Merlino” che si occupano appunto della loro integrazione.

L’attività educativa è stata resa possibile per l’intervento finanziario della fondazione Same.

Numeri eloquenti

Dunque i bimbi ucraini insieme agli altri 350 ragazzi e animatori, supportati dagli oltre 20 volontari adulti che si occupano della cucina, pulizia, organizzazione, mensa e altri servizi stanno vivacizzando l’oratorio di San Giuseppe. Sempre tante le attività: laboratori, giochi, tornei, piscina, compiti e tanto altro.

La gita sarà una, a Torgnon in Val d’Aosta con l’oratorio di Beata Giuliana, soprattutto per consentire ai più piccoli di frequentare sempre l’oratorio, visto che le gite risultavano troppo impegnative per i più piccini.

Le vacanze estive

Al termine, poi, tutti in vacanza: a Cesenatico con i bambini delle elementari, in Val di Non in Trentino con le medie, infine con i 18enni e 19enni a La Spezia. Apprezzato anche il tema della Fom, “Batticuore” che ha molto a che vedere non solo con le emozioni, ma anche con la riapertura piena dopo i due anni di oratorio contingentato.

«È stata tanta la voglia di riprendere – spiega don Giuseppe – L’oratorio feriale rappresenta un’esperienza ambita, un momento molto atteso e desiderato (tutto l’anno) per stare con gli amici in un clima festoso e allegro. Insomma una seconda casa». Terminata la tranche di giugno-luglio, una coda dell’oratorio feriale è prevista in settembre con una settimana dal 5 al 9 prima dell’inizio della scuola.

Servirebbe un tendone e qualche spazio in più

Necessità logistiche dell’oratorio? «Servirebbe – spiega don Giuseppe - un tendone stabile per riparare il cortile dal sole. E ci piacerebbe anche qualche spazio in più. Se ci fosse la possibilità di ampliare l’oratorio acquisendo magari qualche terreno circostante, sarebbe davvero una grande cosa».

Laura Vignati