Busto Arsizio - 24 febbraio 2022, 12:10

Quel rivoluzionario di Verdi che vuole scuotere la lirica e Busto oggi

VIDEO. Presentata BA Lirica al Teatro Sociale "Delia Cajelli". Con la nuova convenzione una stagione magica per dare cultura e lavoro (oltre 100 persone impegnate in ogni produzione). Dal Comune cuore e portafoglio (con 50mila euro)

La presentazione di BA Lirica al Teatro Sociale "Delia Cajelli"

Un rivoluzionario di nome Giuseppe Verdi, che anche oggi può scuotere positivamente la lirica e non solo. Con BA Lirica parte infatti una nuova stagione musicale dedicata a questo genere così importante per il nostro Paese, ma anche una doppia occasione per Busto Arsizio e il territorio. Cultura più economia è il ritornello risuonato sempre più in città, che si ripropone con forza in questo caso.

La nuova convenzione con il teatro permette concerti, spettacoli, incontri con il pubblico con attenzione cruciale alla lirica, così apprezzata dal pubblico lo scorso settembre e poi a dicembre con "La Traviata" ma anche in grado di far lavorare tante persone: un centinaio almeno. Cuore e portafoglio, ci mette il Comune ha ricordato la vicesindaco Manuela Maffioli. In giunta deliberati 50mila euro.

Il programma

Il programma per il 2022 è ambizioso e chiama Busto, ma anche ben oltre i suoi confini.

A maggio (da 4 al 7) maturerà la prima International Voice Competition, concorso per cantanti lirici con una giuria prestigiosa e tanto di premi e concerto finale. Quindi ci si tufferà nel "Rigoletto", la seconda opera della Trilogia popolare di Verdi, allestita dal 9 al 14 maggio per andare scena in prima nazionale domenica 15.

Ancora, BA Lirica Galà, con i cantanti accompagnati dall'Orchestra dell'Opera di Busseto, domenica 23 ottobre. BA Lirica Fringe il 22 e 23 ottobre porterà gli allievi dell'Adads nelle vie di Busto. 

Infine, "Il Trovatore", nuova produzione del Sociale, sempre con la direzione musicale di Marco Beretta e la regia di Alberto Oliva, in prima nazionale domenica 11 dicembre. Busto avrà sempre la sua prima, la domenica dopo quella della Scala di Milano. 

Le voci

La Fondazione comunitaria del Varesotto ha rinnovato i vertici del Teatro, confermato Luca Galli presidente che ha parlato con entusiasmo di questo percorso della lirica. «Sarà una stagione composita e una sfida molto importante, ci crediamo molto» ha detto». Formando anche gli spettatori.

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La vicesindaco Manuela Maffioli ha ribadito la decisione del Comune, quella visione che è diventata «proiezione sul futuro della cultura e della città». Sottolineando: «Noi facciamo incontrare domanda e offerta. L'auspicio è che la città colga l'opportunità». Anche economica, appunto, in termini di lavoro ma poi ricettività. Perché tanti verranno qui a produrre e rappresentare l'opera. Un fermento, che dovrà trovare una risposta.

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Allora ecco che Educarte con l'architetto Daniele Geltrudi descrive l'importanza del progetto da sostenere. Il regista Alberto Oliva ci conduce anche in quella del rivoluzionario Verdi, che parlò della Tbc (oggi sarebbe del Covid?) con Violetta. A proposito di Violetta, tornerà l'acclamatissima Airi Sunada.

Ma c'è tutto un mondo che rende possibile questa magia e non si vedrà: chi confeziona i costumi, chi si occupa del trucco, i tecnici del suono e delle luci. I più provati dalla crisi causata dalla pandemia.

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 Ascoltiamo allora anche il direttore Marco Beretta.

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E l'anima di Adads, Cristina Romanini. La lirica è tornata, tornata davvero. Orgoglio del passato e svolta nel futuro, con nuove occasioni per i giovani.

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Marilena Lualdi