Salute - 10 dicembre 2021, 18:21

«Non aprono le Fontanelle e c'è chi viene mandato a Pavia per vaccinarsi. E nella nostra provincia è saltato il tracciamento»

Alla notizia della non apertura dell'hub di Malnate, il consigliere regionale PD Samuele Astuti lancia l'allarme: «In un momento come questo è uno schiaffo ai cittadini, bisogna trovare una soluzione». Critica anche la situazione dei tamponi: «Il sistema non riesce a rispondere alle richieste: si rischia un'esplosione di casi»

«In un momento come questo in cui diciamo a tutti i cittadini che bisogna vaccinarsi, non facciamo un bel servizio se poi gli stessi, al momento della prenotazione, trovano disponibilità dilatate nel tempo e luoghi lontani. È inaccettabile non aprire il centro vaccinale alle Fontanelle di Malnate». Il consigliere regionale e capodelegazione del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti commenta così la notizia che il centro vaccinale, pur previsto dalla Regione, non sarà aperto.

«Sono settimane - attacca Astuti - che nella nostra provincia i cittadini lamentano difficoltà nella prenotazione dei vaccini a causa del numero insufficiente di centri dedicati: c’è chi viene spedito a Como, a Milano, a Lecco, addirittura a Pavia. Tre settimane fa l'assessore Letizia Moratti aveva detto che avrebbe aumentato la capacità vaccinale del territorio e le Fontanelle erano state annunciate, anche i modalità drive trough. Ora invece lo stop. E per quali motivi? Difficile capire: si parla di ragioni amministrative ed economiche. Mi auguro che non sia davvero solo una questione di soldi tra la Provincia di Varese e l’Asst Sette Laghi: in un momento di grave recrudescenza della pandemia questo sarebbe uno schiaffo ai cittadini imperdonabile». 

La situazione potrebbe anche peggiorare con la prossima apertura (leggi qui) alla vaccinazione della fascia 5-11 anni: «Sappiamo quanto sia importante vaccinare i bambini - prosegue il rappresentante democratico - ma non so come faremo a rispondere alle richieste. Bisogna trovare una soluzione». Per Astuti c'è poi anche un'altra faccia della medaglia, che riguarda gli hub invece già funzionanti: «Come quello di Rancio, importante e strategico, ma dal quale ci arrivano segnalazioni degli operatori riguardanti il freddo, perché vi sono problemi con il riscaldamento, e diversi servizi da sistemare. Non si può sempre e solo contare sulla buona volontà dei volontari, bisogna fare in modo che questi luoghi siano funzionali».

E l'allarme, infine, suona anche per i tamponi. Ed è forse ancora più delicato: «Nella nostra provincia è saltato nuovamente il tracciamento del contagio e non si riesce a rispondere alle richieste di test. Non riuscire a completare i tracciamenti dei contatti stretti è gravissimo, perché ci porterà rapidamente a un’esplosione di casi».

Redazione


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