Economia - 09 giugno 2021, 07:00

Amministratori condominiali fra credibilità e professionalità: quando l'abito non fa il monaco

L'intervento dell'avvocato Michele Zuppardi, Presidente Unione Nazionale Camere Condominiali

Se la credibilità delle associazioni passa attraverso il loro operare nel sociale, se l'attenzione alle specificità dei singoli territori è un segno distintivo della capacità di comprenderne l'evoluzione, se l'interscambio culturale non può prescindere da organizzazioni preparate e guidate da professionisti di spessore, anche il mondo delle amministrazioni condominiali - certamente - non sfugge a tali indiscutibili premesse.

E così, le giuste regole formative e di rappresentanza richiamate su VareseNoi.it di ieri, unitamente alla scelta degli ingredienti migliori che possono - o non possono - fare la differenza in termini di rappresentatività degli associati e distribuzione della ormai necessaria cultura interdisciplinare di settore, offrono spunto per osservare un panorama multiforme sullo sfondo del quale non è sempre agevole distinguere nitidamente i colori.

La “nascita” di più associazioni rappresentative di quelle professioni non organizzate in ordini, richiamata nel redazionale offerto ieri ai lettori di questa testata, si pone quindi quale garanzia di pluralismo e democrazia in un ambito nel quale sono stati in tanti coloro che hanno approfittato della mancanza di riferimenti normativi in tema di amministrazioni condominiali, oggi finalmente in rapida e sempre crescente rivalutazione.

Come non apprezzare, allora, gli obiettivi ed il rigore di una organizzazione federativa innovativa al servizio degli addetti del settore, operante su scala nazionale, che per prima - in Italia - ha raccolto professionalità operanti a diverso titolo nell'ambito della gestione delle cose comuni, annoverando specialisti di rilievo sia fra i fondatori che fra i rappresentanti delle autonome realtà territoriali dislocate nel Paese?

L'idea di associazionismo germogliata in seno all'Unione Nazionale Camere Condominiali, ente aggregativo rappresentato da persone che hanno fatto dello studio, dello scrivere e della cultura una scelta di vita, è basata essenzialmente sulla completa autonomia da “diktat” gerarchici che non siano quelli riferibili alla responsabilità, alla trasparenza ed alla piena osservanza di un preciso codice etico e dell'impianto normativo del settore.

E così, anche e soprattutto in riferimento alla formazione, torniamo alla domanda proposta nel redazionale di ieri: “Ma siamo sicuri dell'associazione rappresentata dal professionista, sono tutte uguali?

Certo che no. E non è solo una questione di registrazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico, atteso che proprio quest'ultimo tiene a precisare come “l'inserimento di una associazione di professionisti in questo elenco non costituisce in alcun modo un riconoscimento giuridico della professione esercitata”, e che “questo può avvenire solo a seguito di specifici provvedimenti legislativi riguardanti la professione stessa”.

L'abito non fa il monaco dunque, e se - proprio a Varese - la neonata Camera Condominiale locale è stata avviata dall'Unione coinvolgendo professionisti di assoluto spessore e di indiscussa esperienza attraverso il suo infaticabile  Direttore Generale Andrea Leta, il motivo è da ricercarsi nell'esperienza, nella professionalità, nell'empatia e nel buon gusto  di tale gruppo di lavoro, altamente performante e soprattutto ben coeso.

Guardiamoci intorno allora, e a parte l'iscrizione presso il Ministero dello Sviluppo Economico - anch'essa felicemente attribuita all'organismo federativo Unione Nazionale Camere Condominiali - scrutiamo negli atti costitutivi, verifichiamo i titoli e le esperienze dei dirigenti associativi, controlliamo i social e leggiamo sulla stampa specializzata: troveremo di tutto, e scopriremo soprattutto chi vuole insegnare cosa.

redazione