L'ordinanza del sindaco di Viggiù, che tra le altre restrizione per gli amici a 4 zampe, vieta loro anche l'ingresso nei parchi pubblici del paese, sta generando parecchie polemiche. Tra chi si schiera contro il provvedimento c'è anche la Lega del Cane sezione Varese che, con una nota della presidente Alessandra Calafà e del loro legale l'avvocato Elisa Scarpino, esprime le sue perplessità sulla legittimità dell'ordinanza.
«Come Lega del Cane siamo molto amareggiati per i provvedimenti presi dal sindaco di Viggiù, Emanuela Quintiglio - spiegano - e cogliamo l’occasione per fare alcune precisazione sulla gestione di situazioni analoghe in altri comuni della provincia di Varese».
L’ordinanza che prevede l’obbligo di condurre i cani al guinzaglio nel territorio comunale e di vietare di legare il guinzaglio dell’animale alla bicicletta, nonché di munirsi di idonei strumenti per la raccolta delle deiezioni, «è sicuramente legittima, ma prevede statuizioni già dettate dalle norme nazionali che basterebbe far rispettare». L’ordinanza Martini (art. 1, comma IV, Ordinanza del 6 agosto 2013) prevede, ad esempio, nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, di munirsi di strumenti idonei alla raccolta delle deiezioni del cane. Il codice della strada, invece, all’art. 182 “Circolazione dei velocipedi”, al comma III, stabilisce: “Ai ciclisti è vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo.”
Per quanto riguarda il divieto di fare “pipì” sugli edifici pubblici e gli arredi urbani, «tenuto a mente che non sempre il proprietario di un cane può avere il controllo sui bisogni fisiologici del proprio animale, va rilevato che il proprietario che porta a passeggio il proprio cane è comunque tenuto a ridurre il più possibile il rischio che questi possano provocare dei danni».
I Comuni, come Savona, che hanno avvertito in maniera maggiore il problema sia perché ricche di edifici storici che, magari, per la scarsa collaborazione dei conduttori di animali, hanno disposto l’obbligo per i proprietari di lavare con acqua (da portare con sé) le deiezioni liquide prodotte dai rispettivi animali, ad esempio, su aree pubbliche o di utilizzo comunale o sui muri di affaccio di edifici pubblici. «Regole di buon senso civico, quindi, che sono anche dettate a livello nazionale oltre che emanate da diverse realtà locali».
Il divieto di ingresso assoluto ed indiscriminato dei cani nei parchi pubblici disposto tramite ordinanza, come quella emessa dal sindaco di Viggù, invece, secondo la Lega del Cane, «non può accogliere le medesime considerazioni. Il Tribunale Amministrativo Regionale, infatti, espressosi in materia, ha più volte ribadito come il provvedimento di divieto assoluto di accesso incondizionato ai cani in tutte le aree verdi sia sproporzionato rispetto agli altri interessi tutelati ed eccessivamente limitativo della libertà di circolazione delle persone».
Il problema delle deiezioni non raccolte o quello degli animali liberi «può essere risolto per il tramite di maggiori controlli dalle autorità locali, applicando maggiori sanzioni oppure, in via preventiva, favorendo attività divulgative che promuovano il rispetto e l’educazione dei proprietari». Tutte attività che rientrano nei poteri della Pubblica Amministrazione.
«Come Lega Nazionale per la difesa del Cane - sezione di Varese organizziamo periodicamente corsi, rivolti ai proprietari di animali domestici - concludono - sulla corretta gestione dei cani affinché ci siano sempre più proprietari consapevoli e responsabili».