Politica - 22 dicembre 2025, 15:19

Astuti: «Serve rafforzare l’offerta pubblica e garantire accesso equo alla PMA»

Procreazione medicalmente assistita: approvata la proposta del consigliere regionale del PD al bilancio regionale, con l’obiettivo di aumentare l’accesso ai trattamenti pubblici e ridurre le liste d’attesa. «Un passo avanti nella lotta alla denatalità»

Migliorare l’accesso ai trattamenti per la procreazione medicalmente assistita (PMA) riducendo le liste d’attesa, qualificando i centri pubblici e potenziando la capacità erogativa regionale. È quanto chiede un ordine del giorno presentato dal consigliere regionale del Partito Democratico Samuele Astuti al bilancio di previsione di Regione Lombardia, approvato venerdì scorso al Pirellone.

“L’ingresso della PMA nei Livelli essenziali di assistenza – spiega Astuti – ha aumentato in modo significativo la domanda di questi trattamenti, che rappresentano uno strumento importante anche nella lotta alla denatalità. In Lombardia, però, le liste d’attesa restano ancora troppo lunghe e rischiano di vanificare un diritto che oggi è finalmente riconosciuto a livello nazionale”.

Nel documento approvato, Astuti richiama i dati che mostrano come in dieci anni l’utilizzo delle tecniche di PMA sia cresciuto del 73% e come la Lombardia sia la regione con il maggior numero di parti da gravidanze assistite. Allo stesso tempo, il tasso di fecondità continua a diminuire, passando dall’1,56 del 2009 all’1,19 del 2024.

“Per questo – prosegue il consigliere dem – è fondamentale rafforzare il percorso già avviato con una delibera di giunta nel 2023, che ha definito un programma regionale strutturato sulla PMA e sulla tutela della fertilità. Servono più investimenti sull’offerta pubblica, un monitoraggio costante delle liste d’attesa e un potenziamento concreto della capacità erogativa dei centri”.

L’ordine del giorno impegna quindi la Giunta e l’assessore competente a intervenire nell’ambito del bilancio regionale per migliorare l’accesso ai trattamenti nelle strutture pubbliche, ridurre i tempi di attesa e garantire maggiore equità territoriale.

“La PMA non è solo una prestazione sanitaria – conclude Astuti – ma una risposta a un bisogno reale di tante coppie. La Regione deve fare la sua parte per assicurare servizi accessibili, di qualità e realmente esigibili per tutti”.

c. s.


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