Varese in Verde - 03 dicembre 2025, 10:23

Dalla cura degli abeti durante le feste a quella silenziosa dei giardini: benvenuto dicembre

A Varese, tra la brina che si posa sui prati e le nebbie che avvolgono i laghi, il verde non scompare: diventa essenziale. Dall'abete all'agrifoglio e al pungitopo, dalla skimmia all'helleboro, un viaggio tra i sempreverdi protagonisti delle tradizioni natalizie e le piante invernali più celebri che sfidano il freddo: i nostri consigli

A sinistra l’helleboro - la cosiddetta rosa di Natale - illumina i giardini ombrosi con fioriture eleganti quando tutto il resto tace; a destra la skimmia con le sue gemme rosate che esplodono a fine inverno

Dicembre è un mese di quiete, ma anche di significati profondi. A Varese, tra la brina che si posa sui prati e le nebbie che avvolgono i laghi, il paesaggio si trasforma in una poesia di silenzi e attese. I giardini si ritirano, le aiuole si spogliano, ma il verde non scompare: diventa essenziale. È il mese in cui il giardiniere si fa custode: non interviene, ma ascolta. Accoglie il ritmo lento della natura e, nel frattempo, porta dentro casa i simboli più antichi dell’inverno: l’abete, l’agrifoglio, il pungitopo. Piante che, da secoli, nei giorni più corti custodiscono il valore di una stagione silenziosa. 

Le tradizioni natalizie durante le feste 
In un paesaggio che si spoglia, le piante sempreverdi diventano protagoniste. L’abete, con la sua silhouette perfetta e il suo profumo di bosco, rappresenta la vita che non si arrende al freddo. L’agrifoglio e il pungitopo, con le loro bacche rosse, sono testimonianze vivissime del fatto che la natura continua a lavorare anche quando sembra immobile. Decorare la casa con queste piante non è solo estetica: è un gesto rituale che ci lega a una tradizione millenaria. Portiamo dentro l’essenza del bosco proprio nel momento in cui il bosco dorme, quasi a proteggerci e a ricordarci ciò che dura oltre le stagioni. Fuori, intanto, il giardino vive il suo tempo più lento. È il momento di proteggere le piante più sensibili con teli traspiranti, pacciamare le aiuole con foglie secche o corteccia, sistemare i vasi in zone riparate. Le irrigazioni devono essere rare e delicate, solo quando il terreno è completamente asciutto. Niente concimi, niente interventi drastici: dicembre chiede di “non fare”, di rispettare la fisiologia del riposo vegetativo. Il giardiniere osserva, immagina, progetta. Pulisce gli attrezzi, controlla i sostegni, prepara il terreno mentale per la primavera. È una cura diversa, più intima e meditativa, ma non meno importante. 

Le piante invernali più celebri: icone di una stagione silenziosa 
L’inverno ha i suoi protagonisti discreti ma inconfondibili. Sono piante che non hanno bisogno di fiorire per farsi notare: parlano attraverso il fogliame, le bacche, la resistenza. L’agrifoglio, con le sue foglie lucide e le bacche rosse che spiccano come gemme nel grigio di dicembre, è forse il simbolo più conosciuto. Accanto a lui il pungitopo, più umile ma altrettanto tenace, capace di rimanere verde e brillante anche sotto la neve. La skimmia, con le sue gemme rosate che esplodono a fine inverno, aggiunge una nota delicata e vibrante, mentre l’helleboro - la cosiddetta rosa di Natale - illumina i giardini ombrosi con fioriture eleganti quando tutto il resto tace. Sono piante che sfidano il freddo e raccontano una verità semplice: anche nel cuore della stagione più buia, il verde continua a vivere, a sorprendere e a custodire la promessa della primavera. 

Il nostro consiglio: come gestire un abete vero dopo le feste 

Durante le feste: dove metterlo e come trattarlo 
- Tenere l’abete lontano da termosifoni, radiatori e camini.
- Mantenere il pane di terra leggermente umido. 
- Nebulizzare gli aghi per evitare disidratazione. 
- Evitare luci ad alta temperatura che possano seccarlo. 

Dopo l’Epifania: il ritorno all’esterno Il ritorno all’ambiente naturale deve essere graduale per evitare shock termici:
- Spostarlo prima in un luogo fresco ma coperto (veranda non riscaldata, garage luminoso). 
- Lasciarlo acclimatare per circa una settimana. 
- Successivamente posizionarlo all’esterno in un punto riparato. Reimpianto in giardino 

Se l’abete ha le radici:
- Scegliere una posizione ampia e soleggiata.
- Preparare una buca profonda e ben drenata. 
- Usare terriccio per acidofile se il terreno è calcareo. 
- Irrigare regolarmente nei mesi successivi, senza creare ristagni. 

Se rimane in vaso
- Rinvasare in un contenitore più grande. 
- Usare terriccio acido e ben drenato. 
- Posizionarlo all’esterno in zona fresca e luminosissima. 
- Concimare leggermente in primavera. 

Se non lo si può tenere ci sono soluzioni alternative all’abbandono
- Può essere conferito al servizio del verde per compostaggio. 
- Può essere donato ad associazioni, scuole, parchi privati o comunità che accettano alberi veri dopo le feste.

L'helleboro

La skimmia

Redazione