Hockey - 29 novembre 2025, 22:04

FOTO. Un muro di gente, ma i Mastini la tradiscono (2-5). Se gli stranieri non fanno gli stranieri, è dura

Gol regalati, gol falliti e una prova non all'altezza del grande pubblico presente al palaghiaccio. Il Varese paga assenze pesantissime, ma i dischi persi su quattro delle cinque reti gridano vendetta. In più l'Alleghe arriva davanti al portiere Pisarenko (mai un miracolo, a differenza dell'ospite De Nardin) e fa sempre gol, noi mai, neppure con Makinen e Bastille. Le immagini di Alessandro Umberto Galbiati

La rissa del secondo tempo non ha acceso il Varese (Foto Alessandro Galbiati)

Un muro di gente e un palaghiaccio sold out non meritavano questo "spettacolo": quattro gol regalati dopo alcuni dischi persi e ingenuità inconcepibili, lasciando arrivare l'uomo solo davanti alla porta, gol falliti in maniera inenarrabile a volte per troppi svolazzi, ma c'è di più. Prendiamo l'Alleghe: ha la bravura e spesso la fortuna (i dischi persi, quattro, di cui dicevamo) di arrivare sette-otto volte davanti a Pisarenko e segna cinque volte, noi il doppio e non lo facciamo mai. Bene le assenze e la coperta corta della rosa, bene la stanchezza di essere un po' ridotti all'osso, bene tutto ma se Diego Iori da Cavalese a 39 anni ci segna due gol, dà un assist e ci porta a spasso, noi abbiamo almeno tutto il diritto di chiedere ai due stranieri del Varese di fare gli stranieri e di fare pure la differenza come l'hanno fatta quelli del  Valpellice, del Fiemme e dell'Alleghe negli ultimi tre ko gialloneri: William Makinen non può fallire a porta spalancata il gol dell'1-1. Quei gol uno straniero del Varese, difensore, attaccante o perfino se fosse attrezzista arrivato dalla Luna, li deve fare. E invece non li fa, ultimamente, mai.

Così come Raphael Bastille fa bene a svolazzare come Batman da metà pista, o volare sul ghiaccio come l'Uomo Ragno, almeno lui ci prova e forse è tra i pochi a farlo in questo momento, ma quando arriva davanti alla riga di porta deve bruciare la rete, anzi deve scaraventare in gabbia anche il portiere avversario. Altrimenti è tutta fatica per nulla: bello da vedere, meno a segnare. Oppure la squadra deve avere un benedetto centro che, quando il canadese che fino a un mese fa era dipinto come il miglior straniero dai tempi di Tedesco, mette in mezzo un disco solo da accomodare in rete (e lo fa anche Marcello, lo fa anche Michael, tutti mettono in mezzo il disco dove non c'è mai nessuno a parte ogni tanto Perino), lo trasforma in un gol facile che il Varese non fa mai. Detto ciò: gli stranieri facciano gli stranieri, sempre, non solo quando le cose vanno bene. Sicuramente avranno le spalle larghe per sentirsi dare questa responsabilità, per prendersela e prendere sulle spalle anche la squadra. Tutto qui.

Poi c'è la questione difesa: di fronte al modo in cui i Mastini hanno incassato quattro delle cinque reti, una volta si regala il disco in uscita, un'altra alla balaustra, l'altra a metà pista e l'altra ancora si permette a un avversario di segnare quasi dalla linea di fondo con il puck che tocca Pisarenko sdraiato a terra ed entra, viene da chiedersi se sia anche una questione di qualità (l'abito fa il vestito con la stoffa che ha). Chi ha commesso gli errori lo sa, inutile puntare il dito. Provocazione: pur di non stare male rivedendo il primo, il secondo, il terzo e il quarto gol presi preferiremmo vedere cinque Mastini davanti alla gabbia - un bel catenaccio e via - prima di ripartire, e chi s'è visto s'è visto. Capitolo portiere: se De Nardin dell'Alleghe è stato decisivo in almeno cinque occasioni, non può non esserlo anche Pisarenko. Altrimenti, tanto vale perdere con Pippo Matonti: è più facile da trattenere anche nei prossimi anni, può crescere a lungo, ha tutto per diventare il migliore. Noi la pensiamo così.

Detto ciò che avevamo dentro con molta onestà, non abbiamo problemi ad aggiungere che il Varese non può fare a meno del killer intinct di Tilaro (nessun altro lo possiede a quei livelli), non può fare a meno di Alessandro Re, che ha 39 anni ma è l'unico "equilibratore" della squadra - l'altro è Andrea Vanetti - e non può, ma qui urliamo alla luna come cani randagi quali ci sentiamo stasera, non può fare a meno di capitan Vanetti (il filo che tiene assieme il tutto), né di Alessio Piroso, l'incendiario che anche con sfacciataggine osa, rischia, provoca, esagera: nell'hockey sono tutte cose che contano. Detto ciò, all'Alleghe mancava un certo De Toni, mica micio micio bau bau.

Terzo tempo: è tutto scritto. All'incontrario 
Non facciamo in tempo ad alzare le braccia al cielo per il power play in cui Schina smarca Perino davanti alla porta per il 2-2, che il bravissimo sedicenne Noè Fontanive segna (anzi, viene lasciato colpevolmente tirare) da "calcio d'angolo" il più incredibile dei gol, con Pisarenko a terra dopo l'unico miracolo di serata e con il disco che incoccia su di lui ed entra dopo la grande azione del ventiduenne Alessio da Pieve di Cadore, un'iradiddio, giustamente Mvp. Bastille, noblesse oblige, fallisce davanti alla porta il 3-3, poi è il portiere alleghese De Nardin con il pattino a dire no a Marcello Borghi che l'aveva persino superato e stava alzando le braccia al cielo. Iori gol (4-2) sull'ennesimo regalo e partita virtualmente finita, prima del 5-2 finale a 16 secondi dalla fine che dice tutto: Bastille, ancora lui, arriva da solo poco davanti a De Nardin, fallendo tutto, e l'Alleghe riparte dall'altra parte dove Iori, anche lui solo (qui sta la differenza), insacca senza pietà. 

Secondo periodo: ennesimo gol su disco regalato, speranza Schina
Prima l'errore che costa il raddoppio alleghese (2-0): altro disco regalato in uscita sulla balaustra, tiro di Alessio, parata di Pisarenko e sul rimbalzo colpisce Francesco Soppelsa. Due dischi assassini persi, due gol presi: inutile aggiungere altro. Chi l'ha fatto, lo sa. Poi c'è la bordata centrale di Schina - alla fine Mvp giallonero - che riapre tutto (1-2) con il Varese in 5 contro 3 ma, prima, durante e dopo succede di tutto in un secondo tempo "monstre" lungo quasi un'ora. C'è una rissa furibonda con due penalità per parte: Bastille e Terzago per il Varese, Huhtela e Nicola Soppelsa per l'Alleghe con l'ultimo che si becca anche penalità partita. Poi c'è altro: Makinen spara alto davanti alla porta spalancata e qui sta tutta la piccola, grande differenza nel punteggio (due gol regalati, uno mangiato ed è 1-2). C'è anche un coro da applausi delle curva ospite al quarto power break dell'incontro, che per voleri olimpici costringe dei ragazzini incolpevoli ad entrare in pista e ripulire il ghiaccio due volte per tempo, rompendo il filo del gioco e non solo quello: "Non abbiamo tutta la notte". Per non farci mancare nulla, Pisarenko resta steso sul ghiaccio travolto involontariamente da Bertin e Isiguzo, poi fortunatamente si rialza.

Primo tempo: un errore costa carissimo
L'equilibrio dopo rare occasioni, molti contrasti e quattro minuti in inferiorità magistrali del Varese (non rischia mai) causati da un inutile fallo offensivo e le successive altrettanto inutili proteste di Bastille viene spezzato da un errore difensivo dell'accoppiata Matonti-Makinen nell'angolo sotto la Nord: ricevuto in regalo il disco, l'Alleghe punisce con Isiguzo che in velocità serve ad Alessio, appostato perfettamente davanti alla porta, il disco dell'1-0 ospite. I gialloneri ci provano spesso, ma l'infinità di dischi messi davanti alla linea soprattutto da Marcello Borghi e Bastille non trovano un vero centro (vecchio problema) appostato per colpire. 

Linee e assenze - Nel Varese fuori Re, Tilaro, Piroso e Vanetti, nell'Alleghe De Toni, Zardini Lacedelli, Martini e Stefano Iori. Da Rin per la porta sceglie Pisarenko, che dovrà essere titolare anche nelle prossime due trasferte consecutive di Bressanone e Feltre per l'assenza di Pippo Matonti (ai Mondiali Gruppo B di Milano con l'Under 20), e conferma Xamin e Michael Mazzacane con Marcello Borghi in prima. Per il resto sono scelte obbligate.

Varese-Alleghe 2-5 (0-1, 1-1, 1-3)
Reti: 14'46" Alessio (Isiguzo) 0-1; 31'30" Francesco Soppelsa (Alessio) 0-2, 33'08" Schina (M.Borghi, Makinen) 1-2 in doppia sup.; 42'28" Perino (Schina) in sup. 2-2, 44'13" Noè Fontanive (Alessio) 2-3, 53'06" Iori (Isiguzo) 2-4, 59'43" Iori (Alessio, Aleksandrov) in sup. 2-5
Varese: Pisarenko (F.Matonti); Makinen, Crivellari, Xamin, M.Mazzacane, Marcello Borghi; Schina, M.Matonti, Bastille, Terzago, Perino; Erik Mazzacane, Bertin, Venturi, Pietro Borghi, Fornasetti; Peterson. Coach: Massimo Da Rin.
Alleghe: De Nardin (Lancedelli);  Dimai, Aleksandrov, Francesco Soppelsa, Huhtela, Iori; Angoletta, De Nardin, Noè Fontanive, Isiguzo, Alessio; Da Tos, Nicola Soppelsa, Manfroi, De Val, Nicolò Fontanive; Boisio. Coach: Vesa Surenki.
Arbitri: Riccardo Pignatti, Willy Vinicio Volcan (Aris Biaggi, Giorgio Brenna)
Note - Tiri Va 37, Al 26. Penalità Va 13', Al 39' (penalità partita a Nicola Soppelsa). Spettatori: 1.098.

QUARTA DI RITORNO
Varese-Alleghe 2-5, Feltre-Aosta 5-3, Dobbiaco-Pergine 3-4, Caldaro-Appiano 5-1, Valpellice-Bressanone 4-1, Fassa-Fiemme (domenica 30, 18.30).

CLASSIFICA
Caldaro* 38. Alleghe 31 Varese 30. Appiano 28. Valpellice* 24. Aosta, Fassa* 22. Pergine 19. Fiemme* 15. Bressanone 14. Feltre 13. Dobbiaco 8. *una in meno

RECUPERO
Giovedì 4 dicembre, 20.30: Valpellice-Caldaro. 

QUINTA DI RITORNO
Sabato 6: Pergine-Caldaro (18.45), Appiano-Feltre (19.30), Bressanone-Varese (20), Aosta-Dobbiaco (20), Alleghe-Fassa (20.30), Fiemme-Valpellice (20.30).

Andrea Confalonieri


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