Hockey - 23 novembre 2025, 11:28

VIDEO. Quella penalità contro Bertin fa rabbia: l'hockey non si decide fischiando un'"ostruzione" inesistente all'overtime

Le testimonianze di chi era sul posto e ciò che s'intuisce dalle immagini rilevano in modo inconfutabile l'errato fischio arbitrale che ha lasciato al Fiemme il power play decisivo al supplementare. Ma si può rovinare una partita e uno sport di contatto cercando sempre una "pagliuzza" in mezzo a tanta intensità e bellezza? Né i Mastini, né i trentini, né l'hockey meritano che si trasformi in una pena(lità) capitale quello che al massimo è un puntino sulle "i"

"Ostruzione" che non c'è contro Bertin, e i Mastini perdono a Cavalese all'overtime

Piccolo appunto per onor di verità della domenica mattina: l'ostruzione fischiata ad Alex Bertin nel momento cruciale della sfida con il Fiemme, che lascia in pieno overtime ai padroni di casa una superiorità numerica decisiva capitalizzata dallo squalo Moberg (leggi QUI), è totalmente inesistente. Di più: fa rabbia ascoltare la testimonianza di chi era sul posto a vedere il tutto e, poi, anche solo intuire ciò che (non) è accaduto dalle immagini al rallentatore nella seconda parte del video che vi proponiamo. 

Bertin rientra verso la sua panchina (in basso, molto in basso, sullo schermo: dovete seguire la punta del suo bastone al rallentatore) e si trova davanti un giocatore del Fiemme (anche qui, lo s'intuisce dalla punta del bastone proveniente da sinistra): i due si trovano l'uno davanti all'altro e chi era a 10 metri dal ghiaccio racconta che «non è successo proprio nulla perché il difensore giallonero non cerca neppure il contatto e va per la sua strada. Anzi, a essere pignoli l'ostruzione poteva essere fischiata al contrario visto che è Bertin a trovarsi davanti un avversario».

La penalità comminata al numero 69 è infatti quella di un'"interferenza", cioè un'"ostruzione" nei confronti di un avversario. Punto 1: all'overtime di una gara in cui le due squadre hanno provato a superarsi con ogni mezzo, in tre contro tre, è puro esercizio da accademia della Crusca, e non da hockey, andare a cercare con il microscopio un'ostruzione lontana dall'azione al cambio delle linee. Punto 2: l'ostruzione in questione proprio non esiste, anzi al massimo è ai danni di Bertin ma per quanto amiamo questo sport non ci saremmo mai augurati che neppure il Fiemme si trovasse con l'uomo in meno per nulla com'è accaduto al Varese, che aveva già fatto i conti con una penalità a Marcello Borghi contestabile e contestatissima nel terzo periodo (in uno scontro in velocità con un avversario, al massimo avrebbero potuto essere penalizzati entrambi). 

Al di là della sconfitta dei Mastini, la cosa che lascia ancor più delusi sono i fischi per situazioni di nessun conto nei momenti decisivi di una partita, come se si seguisse la brutta moda del calcio dove basta un sospiro o un accenno del corpo per segnalare un rigore o alzare un cartellino. Peccato che, come diceva Gigi Riva, lo sport è anche e soprattutto contatto fisico: «Certi liberi tiravano una riga vicino alla loro area e dicevano “se la passi ti spacco”. Per ottenere un rigore non bastava un certificato medico di 15 giorni». Perché rovinare un duello splendido come quello di ieri trasformando un invisibile puntino sulla "i" in una pena(lità) capitale?

 

Andrea Confalonieri


Vuoi rimanere informato sui Mastini Varese e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 340 4918095
- inviare un messaggio con il testo MASTINI VARESE
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
VareseNoi.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP MASTINI VARESE sempre al numero 0039 340 4918095.