A furia di sentirsi dire che è forte e ha bravi giocatori, la Varesina rischia di retrocedere. A volte, infatti, servono giocatori sulla carta meno forti ma che hanno più fame e sostanza come quelli della Virtus Ciserano: interpretando la gara in maniera solida, semplice e concreta - chiusi quando c'è da soffrire, a inizio partita e nella ripresa, pronti a partire in contropiede e colpire - i bergamaschi hanno portato a casa tutto, rischiando anche di vincere con più di un gol di scarto. Alla Varesina resta un pugno di mosche e quel ritornello, detto in buona fede anche nel dopo partita dal bravo allenatore ospite, Nicola Valenti: «Tre punti fondamentali contro una squadra forte con tanti bravi giocatori, ma noi ci siamo difesi bene e abbiamo avuto gamba per andare di là a far male». Se si vuole invertire la rotta, meglio sentirsi piccoli e brutti che bravi e forti quando vinci una sola partita su tredici (7 i pareggi, 5 le sconfitte), sei penultimo a -5 dalla salvezza diretta e distante 300 giorni dall'ultima gioia casalinga.
Diciamoci la verità: a volte questa squadra sembra giocare come se fosse nei playoff, convinta che un golletto e la vittoria prima o poi salteranno comunque fuori grazie proprio a quell'"illusione" di cui sopra secondo cui è dotata di elementi da playoff. Peccato che il curriculum, la serie C o in un caso ben di più, i gol segnati, le medie voto in carriera, le buone recensioni siano carta straccia, quando sale l'acqua alla gola e devi solo salvare la pelle. Quando devi sentirti solo dire che puoi retrocedere. Di più: se per 95 minuti non giochi ogni pallone come se fosse l'ultimo - come ha fatto la Virtus Ciserano - magari non sei già retrocesso, ma t'incammini sulla cattiva strada.
Non c'è alibi o scaricabarile che tenga: chi gioca tanto, chi gioca poco, chi è titolare, chi subentra, chi è scontento di questo o quello dovrebbe solo chiedersi se sta rispettando fino in fondo, in partita, in allenamento e sempre, la società che l'ha voluto e gli ha dato fiducia, ma anche sé stesso, il suo curriculum e la sua storia personale o quelli che vorrebbe costruire nel mondo del calcio. Cinque minuti o novanta, qui ognuno dovrebbe dare il 200% di quello che ha, in ogni secondo in cui è chiamato in causa, e anche quando non è chiamato, in ogni piccolo gesto (rimessa, corsa, recupero, passaggio, contrasto, tiro), in ogni pensiero rivolto ai compagni, all'allenatore, al direttore o al proprietario in cui dovrebbe sempre esserci scritto: «Sto dando tutto per le persone che ho al mio fianco in quest'avventura?». E anche: «Voglio davvero lasciare il mio nome e la mia carriera impressi nella retrocessione in Eccellenza della Varesina, una società modello su cui sono puntati gli occhi di club importanti, a partire dall'Inter e da grandi società (basta vedere chi da qui è partito per andare in serie C o, dal vivaio, anche più su)? Cosa sto facendo perché questo non accada?».
Detto questo, resta lo spazio per una partita in cui, al di là della fiammata iniziale dei molti angoli consecutivi, di qualche tiro fuori bersaglio (Rosa, Grieco e Costantino che, assistito dal neoentrato Guri, nella ripresa ha una palla che sarebbe stato più facile spedire in rete che fuori, eppure la manda fuori), di una sola grande parata del portiere ospite su una punizione di Grieco, i bergamaschi segnano un gol con un tocco dell'argentino Agustin Ferro in mischia, colpiscono una clamorosa traversa con Lozza e falliscono a porta vuota nel finale il raddoppio con Manzi. Insomma, tre tiri che potevano essere tre reti, mentre la Varesina avrebbe forse potuto andare avanti a giocare fino alla gara di ritorno senza cavare un ragno dal buco.
Spilli nel dopo partita, al di là dell'intervista che vi proponiamo, racconta anche di come si possa uscire da questa situazione, ricordando come una salvezza a volte possa valere quanto una promozione: «Arrivai da giocatore all'Aglianese ed eravamo ultimissimi dopo 3 pareggi e 9 sconfitte in 12 partite. Nel girone di ritorno facemmo più punti di tutti e ci salvammo. Cosa contò? Lo spirito, la complicità, la voglia di considerare una salvezza come una promozione». Allora lo fu, e può esserlo anche oggi.
Varesina-Virtus CiseranoBergamo 0-1 (0-0)
Rete: nel st 32’ Ferro
Varesina (4-3-3): Maddalon, Pirola (45’ st Miconi), Caverzasi, Cavalli (38’ st Franzoni), Testa; Andreoli, Rosa, Grieco; Camarlinghi (24’ st Guri), Costantino, Baud Banaga. A disp.: Bovi, Chiesa, Larhrib, Sassi, Ornaghi, Valisena. All: Spilli
Virtus CiseranoBergamo (3-5-2): Rovelli, De Felice, Lucenti, Legramandi; Adenyo, Marin (15’ st Manzi), Quaggiotto, Fornari (20’ st Costa), Caccia; Lozza (20’ st Ferrario), Viscardi (31’ st Ferro). A disp.: Cavalieri, Forni, Kasse, Testa, Rbouh. All: Valenti.
Arbitro: Gabriele Zangara di Catanzaro (Ventre di Rossano, Gigliotti di Cosenza)
Note - Angoli: 8-3. Ammoniti: Marin (Vi), Baud Banaga (Va), Lucenti (Vi), Caverzasi (Va), Ferro (Vi). Recupero: 1’+4’
Serie D Girone B
Tredicesima giornata: Brusaporto-Caldiero 0-1, Castellanzese-Casatese 1-2, Folgore Caratese-Scanzorosciate 1-0, Nuova Sondrio-Breno 2-2, Pavia-Leon 1-2, Real Calepina-Oltrepò 1-2, Varesina-Virtus CiseranoBergamo 0-1, Villa Valle-Milan Futuro 2-1, Vogherese-Chievo 0-1.
Classifica
Chievo 29. Folgore Caratese 27. Brusaporto 26. Casatese 24. Villa Valle 20. Caldiero 19. Leon, Oltrepò (-1) 18. Castellanzese, Milan Futuro*, Virtus CiseranoBergamo 17. Breno 15. Real Calepina* 13. Scanzorosciate 12. Vogherese 11. Varesina, Pavia 10. Nuova Sondrio 5. *una in meno
Quattordicesima giornata, domenica 30 novembre, 14.30: Breno-Real Calepina, Caldiero-Nuova Sondrio, Casatese-Vogherese, Chievo-Varesina, Leon-Castellanzese, Milan Futuro-Brusaporto, Oltrepò-Folgore Caratese, Scanzorosciate-Pavia, Virtus Ciserano-Villa Valle.