Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda. Oggi parliamo dell'ippodromo delle Bettole: ha visto innumerevoli corse, concorsi, sfilate, mondiali e non solo... ecco la storia della sua nascita.
Il 20 novembre 1896 ci fu l’inaugurazione dell’ippodromo di Masnago.
Il 20 novembre 1896 Varese scoprì una delle sue prime grandi passioni popolari: l’ippica. Quel giorno, tra attese, curiosità e un entusiasmo che avrebbe presto contagiato l’intera provincia, venne inaugurato il nuovo ippodromo di Masnago. Un impianto moderno, ambizioso, costruito sui terreni messi generosamente a disposizione dall’avvocato Andrea Baragiola de’ Bustelli, figura di spicco della Varese di fine Ottocento. L’area prescelta era vastissima: copriva infatti il territorio che oggi ospita lo stadio Franco Ossola, estendendosi sino alle cascine di Avigno. Un grande “anfiteatro verde”, come venne definito dai giornali dell’epoca, capace di accogliere un pubblico numeroso e pronto a trasformarsi nel nuovo centro di ritrovo della città in crescita.
Per comprendere la portata di quell’inaugurazione bisogna però fare un passo indietro. Dal 1878 Varese possedeva già un piccolo ippodromo, il cosiddetto Campo delle corse di Casbeno, costruito inizialmente per soddisfare le esigenze della clientela del Grand Hotel Excelsior. Era un impianto elegante, ma presto divenne insufficiente. Gli spazi erano troppo ridotti, l’anello di gara stretto e il pubblico in continuo aumento. La Società ippica varesina valutò a lungo un ampliamento, ma la struttura non offriva margini reali di crescita. La città, ormai lanciata verso una nuova fase di sviluppo borghese e turistico, aveva bisogno di un salto di qualità.
Fu allora che entrò in scena Masnago. Qui, grazie ai terreni di proprietà Baragiola, si poté immaginare un ippodromo completamente nuovo, con curve più dolci, un percorso più lungo e adatto a competizioni di livello superiore. Non a caso oggi, a distanza di oltre un secolo, nel quartiere è ancora possibile individuare una traccia concreta di quell’impianto: la caratteristica via Pista Vecchia, che ricalca un tratto della pista originaria. È una testimonianza silenziosa, ma preziosa, di un’epoca in cui i cavalli, le carrozze e la mondanità delle corse animavano le tranquille campagne di Masnago.
L’inaugurazione del 20 novembre 1896 fu un vero evento cittadino. Le cronache raccontano di un pubblico numeroso, composto non solo da varesini ma anche da villeggianti e appassionati milanesi che vedevano nella città giardino un salotto elegante e comodo da raggiungere. Per una giornata intera Masnago fu un palcoscenico di cappelli a cilindro, abiti eleganti, carrozze decorate e un vociare continuo tra scommesse, pronostici e applausi.
Per quindici anni, fino al 1911, l’ippodromo di Masnago fu il cuore pulsante delle corse varesine. In quell’arco di tempo la sua fama crebbe costantemente, al punto da trasformarsi da semplice struttura sportiva in luogo sociale e quasi identitario. A contribuire al suo successo fu anche la collocazione: aperta, ventilata, immersa nel paesaggio prealpino, in una zona che iniziava ad assumere sempre più il ruolo di polo ricreativo della città.
Tuttavia, proprio il suo grande successo ne decretò la fine. L’enorme affluenza agli eventi, soprattutto nei mesi estivi, rese evidente la necessità di un impianto ancora più grande e funzionale. A partire dall’inizio del Novecento il Comune di Varese iniziò a interessarsi alla questione, convinto che l’ippica potesse diventare uno dei motori dell’attrattività turistica cittadina. La scelta cadde sulle Bettole, un’area più ampia e logisticamente più favorevole. Nel 1911 si completò così il trasferimento definitivo delle attività ippiche nel nuovo ippodromo delle Bettole, destinato a diventare uno dei simboli sportivi della Varese del XX secolo.
L’impianto di Masnago cessò quindi di funzionare, ma non scomparve del tutto. Le sue tracce sopravvivono nei toponimi, nella memoria urbana e nelle fotografie d’epoca che testimoniano un momento di grande trasformazione per la città. La storia dell’ippodromo di Masnago è un frammento significativo della Varese che cambiava volto: una città che si apriva ai flussi turistici, che inseguiva modelli europei, che si scopriva moderna senza rinunciare al suo paesaggio.
E così, il 20 novembre del 1896 rimane una data da ricordare. Non solo per l’inaugurazione di un impianto sportivo, ma per ciò che rappresentò: un passo avanti nel cammino della Varese elegante, dinamica e intraprendente che stava nascendo alla fine dell’Ottocento.
Fausto Bonoldi