I dirigenti del Varese, dopo averci girato attorno per qualche settimana, sono arrivati al cuore del problema di questa stagione: la Juniores di Matteo Ponti. E, così, nel pomeriggio odierno hanno preso il coraggio a due mani e si sono decisi a convocarlo alle Bustecche dopo che era già stato, peraltro, contattato da un giornalista per indagare se fosse ancora lui l'allenatore in carica (siamo alle solite: Caio e Sempronio vengono a sapere le cose prima del diretto interessato, che subisce quindi una doppia ferita) e lo hanno esonerato su due piedi. Ponti ha ottenuto di parlare con i suoi ragazzi per un saluto e, poi, è tornato a casa per sempre dal campo delle Bustecche. Cioè quel campo da cui era partito in terza categoria, bomber, uomo vero e splendida persona di quel primo Città di Varese della Terza Categoria che oggi rimpiangiamo (dava emozioni, era puro e totalmente varesino).
Ponti naturalmente non meritava di essere esonerato dopo che gli avevano dato una squadra con ragazzi di uno ma anche due anni sotto età a cui fare il tecnico ma anche l'educatore e il maestro di calcio, ruoli per cui non esiste persona migliore di sicuro in questo club, ma non solo, come chiunque l'abbia incontrato sa perfettamente. Ma da queste parti va sempre a finire così: s'individua il colpevole di turno, meglio se varesino, ancor più se incarna le radici ed è benvoluto da tutti, gli si chiede conto di chissà cosa - o forse nemmeno di quello, se c'è già un sostituto pronto alla bisogna - e lo si mette alla porta, quando in questo momento a tutto doveva pensare il Varese tranne che alla Juniores e al suo allenatore, l'ultimo dei problemi, sempre che lo fossero.
Ponti, come prima di lui tutti coloro che si sono dimostrati troppo varesini o troppo orgogliosi di essere uomini del Varese, gente che abbiamo amato e ameremo sempre, paga semplicemente il fatto che questo club non trova altra via che quella di "divorare" ogni volta un nuovo capro espiatorio, ad ogni livello, per dimostrare che a essere sbagliati o ad avere tradito le attese sono sempre coloro che hanno la sventura di essere sotto il vertice della piramide, in questa smania di tabula rasa che di fronte a difficoltà ben più grandi e gravi di quelle di una Juniores, va a colpire a inizio novembre un cuore sano del settore giovanile (e non sarà neppure l'ultimo), l'anello debole per eccellenza che ancor più della prima squadra avrebbe bisogno di fiducia, continuità e tempo, parole qui sconosciute da cinque anni.
A Giovanni Rosati e Massimo Foghinazzi, che oggi hanno esonerato Ponti per rimpiazzarlo con Costanzo Celestini, auguriamo di non trovarsi un giorno nelle condizioni di tutti i Matteo passati dalla loro società in queste stagioni e non provare sulla loro pelle ingiustizie come questa, l'ennesima (si può cambiare il nome e il vestito da Città di Varese in Varese Football Club, ma non la sostanza dei comportamenti). A Matteo Ponti, per quel che vale, facciamo una promessa tra virgolette, dunque non solo nostra: «Un giorno tornerai, e sarà un bel giorno per il Varese».
Il comunicato del club
Juniores - Cambio in panchina: Celestini al posto di Ponti
Il Varese FC comunica di aver sollevato dall’incarico il tecnico della formazione Juniores Matteo Ponti.
La società biancorossa desidera ringraziare Matteo per il lavoro svolto con professionalità e dedizione durante queste stagioni alla guida delllr squadre giovanili, augurandogli i migliori successi per il prosieguo della sua carriera.
Il ruolo di allenatore della formazione Juniores viene affidato a Costanzo Celestini, che già da questa settimana assumerà la direzione degli allenamenti.
Al nuovo tecnico, così come a tutto lo staff e ai ragazzi, vanno gli auguri per una stagione ricca di soddisfazioni.