Riceviamo e pubblichiamo la riflessione del dottor Filippo Fortunato, psicologo clinico, sulla sua esperienza professionale vissuta a Gallarate nell'ambito delle cure primarie, dove ha integrato medicina e psicologia:
Quante volte capita che, nello studio del medico di base, i pazienti raccontino non solo sintomi fisici ma anche difficoltà legate allo stress, all’ansia o a momenti di crisi personale? Spesso questi vissuti non trovano il tempo e lo spazio adeguato per essere accolti. È proprio da questa consapevolezza che ho scelto di portare a Gallarate un progetto di Psicologia delle cure primarie, svolto presso un ambulatorio di medicina generale.
Si tratta di un modello già sperimentato in altre regioni italiane, che nasce dall’esigenza di integrare l’intervento medico con uno spazio dedicato all’ascolto e all’elaborazione del disagio psicologico. L’obiettivo principale di questo progetto è promuovere una cultura della prevenzione e della cura psicologica, rendendo l’idea di “andare dallo psicologo” qualcosa di quotidiano, semplice e accessibile, proprio come recarsi dal proprio medico.
Il progetto ha risposto a una domanda molto sentita nella popolazione: quella di poter contare su un ascolto competente e adeguato. In una società scandita da ritmi frenetici, lo spazio per fermarsi e condividere i propri vissuti emotivi diventa sempre più raro. Lo sportello psicologico ha colmato proprio questa mancanza, affiancando la medicina di base con un approccio integrato.
I pazienti hanno avuto la possibilità di accedere a tre colloqui gratuiti di orientamento, durante i quali sono stati raccolti i vissuti personali, esplorati i sintomi e le difficoltà, e restituita una lettura condivisa con il medico curante. Questo ha permesso di intercettare precocemente disagi psicologici, pianificare eventuali percorsi terapeutici e, quando necessario, indirizzare ai servizi specialistici.
Uno degli aspetti più significativi emersi è stato il valore della collaborazione tra medico e psicologo. Da un lato, il paziente ha potuto sentirsi accolto in modo più completo; dall’altro, il medico ha beneficiato di un confronto che ha permesso di leggere i sintomi non solo in chiave organica, ma anche psicologica e relazionale. Sono stati previsti inoltre momenti di intervisione periodica, che hanno favorito un arricchimento reciproco tra le due figure professionali.
L’esperienza ha coinvolto persone di età diverse e con problematiche eterogenee: stress lavorativo, sintomi ansiosi e depressivi, solitudine, difficoltà familiari e manifestazioni psicosomatiche. È emersa chiaramente la natura trasversale del bisogno di ascolto psicologico, che riguarda giovani adulti, adulti e anziani, senza distinzione di ceto sociale o cultura.
Il progetto di Gallarate ha dimostrato che l’integrazione tra medicina e psicologia non solo è possibile, ma rappresenta una risposta concreta ai bisogni emergenti della comunità.
Inserire lo psicologo all’interno delle cure primarie significa alleggerire il carico dei medici di base, intercettare precocemente situazioni critiche e avvicinare la popolazione ai servizi psicologici, contribuendo a ridurre barriere e pregiudizi ancora presenti.
L’esperienza ha creato uno spazio innovativo e funzionale, capace di favorire la diffusione di una cultura della salute più completa e integrata. Un modello che merita di essere ampliato e reso strutturale, affinché sempre più cittadini possano trovare, accanto al proprio medico, anche una risorsa psicologica pronta ad ascoltarli.
Dott. Filippo Fortunato














