Un piccolo negozio che racconta il calcio da più di trent’anni. È il dicembre del 1988 quando a Varese in via Montello - poi via Speroni, quindi piazza Repubblica e ora via Avegno 1 - apre "Il Pallone", attività che fin da subito si specializza in tutto ciò che ruota intorno allo sport più amato dagli italiani: scarpe da gioco, abbigliamento tecnico, accessori e gadget. Ma, come tiene a sottolineare l’attuale titolare Giovanni Russo, «più che i prodotti, quello che fa la differenza è la competenza. Il consiglio giusto spesso vale più di qualsiasi vetrina».
Giovanni ha preso in mano le redini del negozio nel dicembre 2009 da Ernestino Ramella, un nome che non a caso profuma di pallone, Varese e biancorosso. «Lavoravo in ditta, ma da tempo cercavo un’occasione per aprire qualcosa di mio. Si è presentata questa possibilità e ho deciso di provarci. Non è stata una scelta facile, ma è stata quella giusta. Adesso sono quasi 16 anni che porto avanti Il Pallone e, nonostante tutte le difficoltà, la soddisfazione di avere costruito un rapporto di fiducia con i clienti è enorme».
E proprio le difficoltà, oggi, sono il punto cruciale. «L’obiettivo per i prossimi cinque anni, ed è brutto dirlo, è semplicemente quello di rimanere aperti. A Varese, ogni giorno chiude un negozio e per realtà come la mia, che vendono solo prodotti senza servizi aggiuntivi, la sfida è durissima. Internet ha cambiato tutto: la gente è abituata a comprare dal divano, se qualcosa non va bene si fa il reso e il gioco è fatto. Per noi piccoli commercianti, che non possiamo permetterci prezzi da colosso e orari 24 ore su 24, è una lotta continua».
Eppure, nonostante il dominio delle piattaforme online, il negozio continua ad avere un valore unico. «Quando i clienti entrano qui e parlano con noi, capiscono la differenza. Non tutti, certo, ma la maggior parte sì. Ti accorgi che un consiglio vale ancora: scegliere il modello giusto, capire la scarpa più adatta a quel tipo di piede o di terreno, indirizzare verso una maglia o un accessorio davvero utile. Tutto questo non lo trovi online. E allora tornano, perché ci trovano affidabili e simpatici. È quello che fa la differenza».
All’inizio, Giovanni se lo ricorda bene, era tutto diverso: «Era più facile lavorare. Con le ditte si aveva un rapporto diretto, c’era meno concorrenza e soprattutto non esisteva internet. Oggi il mercato è molto più aggressivo, i prezzi online sono spesso imbattibili e la gente è meno disposta a fare un giro in città. Però resta la soddisfazione di vedere che qualcuno apprezza quello che facciamo. Non c’è pubblicità più bella del passaparola: quando un cliente torna e ti dice "mi ha mandato un amico che si è trovato bene", capisci che stai facendo bene il tuo lavoro. Ed è questo che ti dà la forza di andare avanti».
Non mancano i ricordi speciali. «Gli anni più emozionanti sono stati sicuramente quelli in cui il Varese giocava in Serie B. I giocatori passavano in negozio a comprare le scarpe: non solo i biancorossi, ma anche calciatori di grande livello. Per un tifoso e per un commerciante era davvero una gioia. Ma, a dire la verità, ogni giorno c’è un piccolo momento da ricordare: un cliente soddisfatto, un bambino che entra con gli occhi pieni di entusiasmo scegliendo le prime scarpe da calcio, oppure chi ti ringrazia perché il tuo consiglio ha fatto la differenza. Sono situazioni che ti fanno capire che non vendi solo un prodotto, ma trasmetti passione».
Ed è proprio questa passione che tiene acceso il motore del Pallone, anche in un periodo difficile per i piccoli negozi. «Non so cosa succederà nei prossimi anni – conclude Giovanni – ma finché ci sarà qualcuno che riconosce il valore del consiglio e della competenza, Il Pallone continuerà a resistere. Perché il calcio non è solo un gioco: è emozione, è appartenenza. E noi vogliamo continuare a esserne una piccola parte, qui a Varese».