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Politica | 07 ottobre 2025, 13:02

Assolto con formula piena, dopo dieci anni di processi, il sindaco di Brenta: «Il fatto non sussiste»

In una lettera aperta indirizzata ai giornali nazionali e locali, al Movimento 5 Stelle e al "suo" Pd, Gianpietro Ballardin ripercorre la sua odissea giudiziaria iniziata nel 2015: «Sbattuto in prima pagina come "mostro", non difeso dal mio partito. Anni difficili, assurdi, di sconforto, costosi, dolorosi ma anche di conferme e riscoperta di valori. Purtroppo nessuno farà giustizia delle falsità, delle notti insonni, del dolore, della sofferenza che sulle pagine di internet e nella mente di molte persone, non lasciano traccia»

Gianpietro Ballardin

Gianpietro Ballardin

Il sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin è stato assolto oggi "perchè il fatto non sussiste" dopo dieci anni di vicenda giudiziaria iniziata nell'ottobre del 2015 quando anche allora ricopriva la carica di primo cittadino del piccolo Comune della Valcuvia. 

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la sua lettera:

AI DIRETTORI DEI TELEGIORNALI, DELLA STAMPA NAZIONALE E LOCALE.

Come mi sentivo in quei difficili momenti quando il Capitano della Finanza di Luino mi ha notificato il provvedimento di peculato!

Sono il Sindaco di Brenta, un comune di 1800 abitanti della Provincia di Varese che è stato “sbattuto” nelle pagine dei vostri telegiornali e quotidiani nell’anno 2015, quale contraltare al Sindaco di Quarto e alla mia vicenda che mi ha visto agli arresti domiciliari per un “disguido” velocemente chiarito, dopo solo una settimana con il Giudice delle indagini preliminari, che però mi ha costretto a subire un processo durato ben 10 anni.

Mi sono visto considerare come il peggiore dei criminali per effetto di una diatriba messa in atto dal movimento cinque stelle che in quei giorni si sentiva posto sotto attacco per la vicenda di Quarto e doveva trovare un capro espiatorio, in questo caso io con la mia disavventura locale e la mia storia di iscritto al Partito Democratico.

Non ho nulla da lamentare con quanto fatto dalla Magistratura e dalle forze dell’Ordine, che rispetto in quanto svolgono un difficile compito, visto poi come si sono svolti e chiariti velocemente i fatti, ai quali consiglierei solo una maggiore prudenza prima di procedere all’assunzione di questi gravi procedimenti che riguardano la vita e la storia delle persone.

Non sono ad accusare nessuno per come la mia vicenda è stata trattata mediaticamente, se non per il fatto che sarebbe necessaria una maggiore verifica prima di sbattere il “mostro” in prima pagina.

Perché mi sono sentito trattato come il peggiore dei criminali, pur sapendo di non aver commesso niente che poteva farmi vergognare o sentirmi colpevole di un reato.

La stampa, quando svolge il suo difficile lavoro di informazione, deve rendersi conto di avere un potere mediatico enorme ed estremamente delicato in quanto interagisce direttamente con la vita delle persone alle quali in quel momento viene tolta qualsiasi possibilità di difesa.

La tua storia personale viene distrutta e assieme a questo il tuo percorso di onestà su cui hai costruito con fatica la tua vita che è fatta di sacrifici, di passione, di impegno civile, di lunghe azioni di volontariato, di assunzioni di responsabilità, di stima, di grande orgoglio di un vissuto semplice ma gratificante nel rapporto con le persone e la coerenza personale.

Chiarita la vicenda nei suoi equivoci mi sarei aspettato, da chi ha strumentalizzato ad arte questa situazione le scuse, anche perché questo dovrebbe far parte di un’etica della politica.

Devo purtroppo prendere atto che si sono notevolmente ridotti questi valori e che non esiste più un percorso di onestà intellettuale.

I fatti attuali. Oggi martedì 8 luglio 2025

Nel dibattimento il Pubblico Ministero formula nei miei riguardi richiesta di assoluzione. Il mio avvocato nella sua arringa chiede un’assoluzione perché i fatti non sussistono, come chiaramente dimostrato anche dall’interrogazione dei testi e nella dimostrazione documentale, anche per i capi di imputazione prescritti. Assoluzione con formula piena, per dare giustizia, come da me espressamente richiesto, ad una vicenda che mi ha visto ingiustamente posto agli arresti domiciliari, strumentalizzato dalla stampa e dalle notizie televisive, usato per scopi che niente avevano a che fare con la giustizia ma con la voglia di mettersi in mostra dell’ex comandante dell’Unione Vigili del Medio Verbano C. M. e del Luogotenente dei Carabinieri C. M.

Affronto l’udienza, nella speranza di un pronunciamento finale, con le arringhe finali del P.M. e del mio avvocato che mi auguro terminino questo mio “calvario” che dura purtroppo da 10 anni (ottobre 2015 – ottobre 2025). Anni molto difficili che mi hanno tolto la serenità, anche a tutta la mia famiglia. Anni che mi hanno visto soffrire per una vicenda assurda, male interpretata e probabilmente strumentata e usata ad arte, probabilmente usata anche con lo scopo di fare carriera sulla mia pelle, attraverso il ruolo che ricoprivo da Sindaco. In questi difficili anni, ma soprattutto nella fase iniziale, mi è mancato il necessario supporto morale che mi sarei aspettato dai Sindaci del consorzio di vigilanza del medio Verbano.

Politicamente mi aspettavo una espressione, pur con la prudenza del caso, di solidarietà della segreteria provinciale del Pd, in particolare modo sulla difesa di un fatto di evidente strumentalizzazione. Perché la triste verità è che tu sei utile quando rispondi ai loro scopi, ma diventi un problema quando vieni messo, anche se ingiustamente, “alla pubblica gogna” e strumentalizzato per la tua dichiarata appartenenza politica.

Vicinanza, quella del partito, pur con la prudenza del caso, di cui ho sofferto e che mi è stata espressa solo da alcuni singoli politici, più da destra che da sinistra, ed in forma del tutto personale. (vigliaccheria o opportunismo!!!). Certamente non il giusto atteggiamento di solidarietà che si sarebbe dovuto esprimere verso chi ha speso con passione, dedizione, onestà e impegno personale moltissimi anni della sua vita da iscritto al partito.

Anni difficili che hanno minato il mio credo, nell’assurdità dei tempi, di una giustizia ingiusta e nei confronti dei gruppi dirigenti, ma non la voglia di fare politica in una visione, che per coerenza, per un importante vissuto e per cultura, formatasi negli anni in cui vi erano uomini come Enrico Berlinguer, rimane progressista.

Anni assurdi e di sconforto che però mi hanno dato nuovi stimoli volti a dimostrare la mia assoluta buona fede e la mia totale innocenza.

Anni costosi che incidono e hanno pesato sulla mia condizione economica e che nessuno considera sotto questo aspetto.

Anni dolorosi perché ho scoperto la mancanza di una solidarietà tra i sindaci, l’abbandono, il menefreghismo.

Anni di conferme sul valore delle persone ed in particolare di molti cittadini che mi hanno supportato, dato coraggio, stimolato a proseguire con la loro stima e il loro affetto dimostrato in molti modi.

Anni di riscoperta dei valori ed in particolare quelli della mia famiglia, mia moglie, le mie adorate figlie.

Mi rimane l’amaro di una vicenda che farò fatica a superare, che costa moltissimo dal punto di vista personale anche alla mia famiglia, alla mia personale storia  e ai miei affetti, che ha visto certo una grande solidarietà a livello locale ma la grande insensibilità di un sistema quale è quello dell’informazione, e dei partiti a livello nazionale, anche quello in cui ho militato per più di 50 anni, ma anche delle organizzazioni che dovrebbero rappresentare i comuni Anci, Uncem, Upel ecc. che non hanno avuto la capacità di inviare un auspicabile solidarietà e di correggere nei dovuti modi, e con la stessa attenzione usata per “infangarmi”, ad un torto subito che mi lascia l’amaro in bocca nella difficile constatazione che un semplice cittadino, anche un Sindaco onesto quale io mi ritengo, è solo di fronte ad un ingiustizia che fa di te  una persona uguale agli altri nella condizione in cui tu sei considerato, a torto e senza conoscere i fatti, un ladro, uno che ha rubato, un delinquente, un colpevole.

L’unica soddisfazione che mi prendo è dovuta alla giustizia del tempo che passa e che evidenzia, sua malgrado, un ritorno in negativo verso chi compie queste azioni, per dare risposta e giustizia ai fatti a suo tempo da loro volutamente commessi.

Oggi vorrei che le testate nazionali, TG1, TG2, RAI3, Rai News 24, LA7, la trasmissione di Porta a Porta, Reti Mediaset, la stampa cartacea, che si sono prestate a questo gioco, avessero il coraggio di rettificare, magari con una piccola notizia, gli avvenimenti e a ripristinare la mia onorabilità.

Niente di tutto questo ovviamente avverrà, perché la notizia di una persona onesta semplice e normale non fa scalpore, non interessa a nessuno, non vende i giornali, non trova attenzione sui telegiornali.

Ma purtroppo i fatti non si concludono oggi e viene fissata una nuova udienza il 7 ottobre 2025 alle ore 9.00 dove spero verrà data, con il pronunciamento finale, una chiusura a questa triste, dolorosa vicenda durata ben 10 LUNGHI ANNI. Ma purtroppo nessuno fara giustizia delle falsità, delle notti insonni, del dolore, della sofferenza che sulle pagine di internet e nella mente di molte persone, NON LASCIANO TRACCIA.

Oggi 7 ottobre 2025 nell’udienza finale il giudice si pronuncia nei miei riguardi con la seguente sentenza: IL FATTO NON SUSSISTE. Il Sindaco di Brenta viene assolto nel merito nonostante alcuni fatti risultassero ormai prescritti. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni

So che questo mio scritto sarà considerato alla stregua di uno sfogo inutile, perché oggi la notizia è sempre un'altra e il “circo mediatico” non si ferma a considerare una situazione di normalità in quanto ogni giorno è alla ricerca di una notizia sensazionale anzi un po’ originale, come diceva Fabrizio De Andre nella sua canzone, e le scuse o il “ripristino della verità non ha certamente alcun che di strabiliante e di interessante da vendere come notizia al pubblico pagante”.

Oggi 7 ottobre 2025 ore 9.00, lettura della sentenza:

Anche se so che non ve ne frega niente!    

Gianpietro Ballardin Sindaco del comune di Brenta

C.S.


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