L’arte nelle vene, nel cuore, nella testa: questo è Paolo Franzato, attore e regista. Creativo .
Ha iniziato ad insegnare (INSEGNARE) teatro con successo e a trasmettere arte sin da quando aveva vent'anni.
La sua è una storia di quelle con la S maiuscola, senza se e senza ma. Cresciuto con coraggio e superando non poche difficoltà, Paolo Franzato si è confrontato ed ha imparato teatro da grandi maestri. «Mi piace crescere e mi piace veder crescere le persone che mi circondano» è il suo must. Ama Varese più di ogni altro luogo: avrebbe potuto essere e vivere ovunque, recitare su qualsiasi palcoscenico, ha scelto e continua a scegliere Varese.
Gli ho chiesto cosa gli piace sopra ogni cosa di se stesso e lui, sornione e anticipando la risposta con risata schietta, dopo un teatrale ma sincero silenzio, non ha avuto remore nel dire «la competenza e la capacità di amare».
Abbiamo registrato questa intervista nel suo rifugio, la casa in cui si accoglie e si raccoglie. Un eremo, come lui ama definire il luogo che non è solo muri e verde.
Non gli piace arrabbiarsi e somatizzare ma lo fa, fa parte di lui.
Quello che è certo è che davanti ad una telecamera se non ci sai fare duri venti minuti, ma su un palco sparisci in una manciata di secondi e lui da anni è con successo sotto i riflettori.
Reputo Paolo Franzato degno di essere ascoltato e ricordato perché anche se non si sente personaggio... lo è!
Si sente un anti divo ma è conscio di far parte della storia di Varese: noi che ne diciamo?