Economia - 02 ottobre 2025, 07:00

Prestito personale a tasso fisso o variabile: un confronto 

Prestito personale a tasso fisso o variabile: un confronto 

Scegliere un prestito personale è una delle soluzioni da prendere in considerazione tra le tipologie di prodotto che possono rispondere alle proprie esigenze. Tra i vari aspetti, si consiglia di valutare la tipologia di tasso di interesse se fisso o variabile: un modo per definire l’intero equilibrio finanziario del progetto che si desidera realizzare. Approfondiamo l’argomento. 

Prestito personale: una possibilità per il cambiamento

In un contesto moderno e in continua evoluzione spiccano i prestiti online, studiati per offrire un supporto finanziario per la trasformazione e il cambiamento. Tali strumenti permettono di affrontare delle spese, che spaziano su più fronti, tra cui:

  • acquisto di un’auto; 
  • ristrutturazione di una casa;
  • rinnovo degli arredi domestici; 
  • spese universitarie per i figli. 

Proviamo a fare altri esempi concreti, pensando a chi desidera migliorare il comfort abitativo. Un prestito personale consente di ristrutturare ambienti, acquistare nuovi elettrodomestici ad alta efficienza energetica o rinnovare la cucina, spese che aumentano il valore dell’immobile e migliorano la qualità della vita quotidiana. Allo stesso modo, finanziare un percorso di studi o un master permette di investire sulle proprie competenze, creando le basi per maggiori opportunità professionali.

In questo senso, il prestito personale è una possibilità per il cambiamento, diventando un motore di crescita sul futuro.

Tasso fisso o variabile: quali sono le differenze?

La scelta tra tasso fisso e tasso variabile è uno degli aspetti che incide maggiormente sul costo complessivo del prestito.

Il tasso fisso garantisce stabilità e prevedibilità. L’importo della rata resta identico per tutta la durata del finanziamento, indipendentemente dalle oscillazioni dei mercati finanziari offre un vantaggio a chi desidera avere un piano di rimborso costante, senza rischi di variazioni future. 

Il tasso variabile, al contrario, segue l’andamento dei parametri di riferimento del mercato, come, per esempio, il tasso Euribor. Ciò significa che le rate possono diminuire o aumentare nel tempo. Nei periodi caratterizzati da bassi tassi di interesse, il prestito a tasso variabile può risultare più conveniente rispetto a quello a tasso fisso. Nonostante ciò, in uno scenario di rialzo dei tassi, il costo complessivo del finanziamento può diventare più oneroso. 

Valutazioni per la scelta del prestito personale

Per selezionare il prestito personale più adatto, non è sufficiente soffermarsi solo sulla tipologia di tasso. È opportuno valutare una serie di elementi che concorrono a definire il costo complessivo del finanziamento e la sua sostenibilità nel tempo.

Uno di questi è il piano di ammortamento, che stabilisce durata, frequenza delle rate e modalità di rimborso. Scegliere una durata più breve riduce gli interessi totali del prestito, comportando, allo stesso tempo, rate più elevate. Una durata più lunga diminuisce l’importo della rata mensile seppur aumentando il costo totale del prestito.

Da non sottovalutare i costi accessori, che possono includere spese di istruttoria, gestione del prestito o incasso delle rate. In alcuni casi, è possibile integrare al prestito una polizza assicurativa facoltativa, utile per tutelarsi in caso di eventi imprevisti come perdita del lavoro, infortuni o decesso: non obbligatoria, ma utile al fine di tutelare sia il debitore che i familiari.

Non va dimenticata l’analisi delle proprie disponibilità economiche. Cosa significa? Prima di richiedere un prestito si dovrebbe controllare attentamente il rapporto tra entrate e spese fisse, in modo da stabilire un importo delle rate che non comprometta la gestione finanziaria



 



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