Dopo sette lunghi anni di attesa, la funivia che collega Curiglia con Monteviasco ha finalmente ripreso a funzionare. L’inaugurazione di ieri mattina segna la fine di un periodo difficile per i pochi residenti della piccola frazione, rimasta isolata dal 12 novembre 2018, a causa dell’incidente che ha causato la tragica scomparsa del manutentore Silvano Dellea.
Alla cerimonia hanno preso parte il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, accolto dalla sindaca di Curiglia Nora Sahnane, dal presidente di Comunità Montana Valli del Verbano, Simone Castoldi, insieme all’assessore Emilio Ballinari e al sindaco di Agra, Luca Baglioni, il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, il vicepresidente del consiglio regionale Giacomo Cosentino, il presidente della Provincia di Varese, Marco Magrini, il comandante provinciale dei carabinieri, Marco Gagliardo, e numerose autorità civili e militari.
Il borgo è raggiungibile solo in due modi: tramite l’impianto a fune o percorrendo la lunga mulattiera di circa 1.800 gradini che sale dal fondovalle. La sospensione del servizio, avvenuta dopo il tragico incidente, aveva interrotto un legame fondamentale tra la comunità e il resto del territorio.
Dal 10 agosto l’impianto è riparto e ieri è stato sottolineato il lavoro in sinergia di Comune, Regione, Agenzia del Trasporto pubblico locale di Como, Lecco e Varese, e del nuovo Gestore dell’impianto, l’ATM di Milano. Significativa una parte dell’intervento della sindaco che ha ringraziato le associazioni, gli alpini e le due attività di Monteviasco, nonché «tutti i Montini, di origine e di adozione. La bellezza e l’anima di Monteviasco esistono grazie a voi».
«Gli abitanti di Monteviasco hanno dimostrato di saper essere una comunità – ha commentato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana -. Perchè questi pochi abitanti hanno dimostrato che comunque bisogna tenere sempre duro, hanno dimostrato che bisogna sempre lottare per ottenere ciò che era un loro legittimo diritto». Il governatore ha ricordato i numerosi ostacoli burocratici che hanno rallentato la riattivazione dell’impianto, sottolineando come la collaborazione istituzionale sia stata determinante per giungere al traguardo.
Anche Giacomo Cosentino ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto: «Abbiamo lavorato 7 anni per arrivare a questo bellissimo giorno. Mi sento proprio di meritarmi di essere qui visto che, ad un certo punto, eravamo rimasti in 3 o 4 a crederci ancora. Già dopo un mese dalla tragedia che ha causato il fermo dell’impianto abbiamo provveduto a stanziare le risorse necessarie per coprire i costi di servizio e finanziare tutti i lavori utili (totale circa 400.000 euro di contributi regionali), ma ci sono state un susseguirsi di complicazioni incredibili che ci hanno portati ad affrontare l’inverosimile. Ma non ci siamo mai persi d’animo – nonostante critiche e momenti di sconforto – e con un lavoro di squadra sincero e costruttivo direi che ce l’abbiamo fatta. Non è stato facile, ma oggi possiamo dire che Monteviasco è di nuovo collegata».
La sindaca di Curiglia, Nora Sahnane, ha rimarcato l’importanza della funivia: «Per capire la gioia del 10 agosto, giorno in cui è ripartito l’impianto, bisogna pensare che per noi la funivia non è un semplice mezzo di trasporto. È un filo vitale che riannoda le relazioni, rinsalda la comunità, restituisce a chi ha casa qui la possibilità di riappropriarsi dei propri luoghi e dei propri ricordi, permette a tutti di accedere ad un borgo tra i più suggestivi della nostra provincia».
«La funivia insomma è un simbolo della forza di un paese minuscolo di farsi sentire, sebbene ai confini dei grandi flussi turistici, sin da quando nel 1989 la funivia è nata dalla volontà degli abitanti, dall’impegno di un paese che si è riunito in una cooperativa e da un sindaco visionario, Pierangelo Rossi che ha fortemente creduto nell’idea e si è speso per realizzarla. A lui e al suo successore sindaco Ambrogio Rossi, che con fatica ha affrontato le mille difficoltà di mantenere il servizio, è andato il mio pensiero quando ho capito che il nostro obiettivo era raggiunto. A loro avevo promesso di arrivare a questo traguardo, così come l’ho promesso a Patrizia, la moglie di Silvano», ha spiegato la prima cittadina.
Fondamentale è stato il ruolo della Regione e dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale, che hanno coordinato gli aspetti tecnici e gestionali fino all’affidamento della gestione. A sostenere il percorso è intervenuto anche il viceministro Edoardo Rixi, il cui impegno ha permesso di superare gli ultimi ostacoli burocratici.
Durante la cerimonia è stata svelata una targa in onore dei Carabinieri che in questi anni hanno garantito assistenza costante agli abitanti. Accompagnati dal Coro Città di Luino e con introduzione del gruppo Alpini Monteviasco, si è svolta l’inaugurazione della targa dedicata all’Arma dei Carabinieri, ringraziati dalle autorità.
«È oggi (ieri, ndr) un piacere inaugurare una targa come gesto di gratitudine e di rispetto all’Arma dei Carabinieri, a perenne ricordo e omaggio a chi ha espresso i valori di solidarietà, di altruismo e senso di responsabilità. A chi trascende la pura esecuzione dei propri compiti e agisce con le stesse attenzioni di chi fa parte di una grande famiglia. Grazie», ha commentato Sahnane.
Gli uomini dell’Arma hanno portato viveri, medicinali e supporto percorrendo a piedi la lunga mulattiera, diventando un punto di riferimento per la comunità. Il testo inciso sulla targa ricorda la loro dedizione: «Ai carabinieri, presenza instancabile accanto a Monteviasco. Dal novembre 2018 ad agosto 2025 non fecero mai mancare il loro sostegno. I cittadini, grati, posero».
L’emozione era palpabile tra i residenti e le persone che hanno partecipato alla giornata. Molti hanno ricordato quanto fosse complicato affrontare quotidianamente i quasi duemila gradini della mulattiera per approvvigionarsi di beni di prima necessità o per raggiungere i servizi essenziali.
Con la riapertura della funivia, Monteviasco può guardare di nuovo al futuro. Il borgo, molto amato da appassionati di trekking e natura, torna ad essere facilmente accessibile, con la prospettiva di rilanciare turismo ed economia locale. La giornata di festa ha restituito al paese la sua identità e ha riportato speranza dopo anni di difficoltà.
La storia della funivia di Monteviasco resta segnata da dolore e sacrificio, ma da oggi anche da una nuova rinascita. Il nastro tagliato questa mattina rappresenta un simbolo di tenacia per l’intero alto Varesotto e un messaggio di fiducia verso il futuro.



















