Varese - 11 agosto 2025, 08:00

Quel chiosco a chilometro zero in piazza Repubblica dove Massimo pesca il meglio della varesinità. Anche il caffè, che qui costa ancora 1 euro

VARESE DALLA VETRINA/53. Massimo Longo, una vita da barista, dopo l'esperienza con il “Cata sü” di via Carrobbio gestisce il chiosco che un tempo era un'edicola: «Teniamo prodotti varesini, il caffè viene dalla torrefazione Felmoka di Malnate, gelati e ghiaccioli da Buosi, la frutta dalle bancarelle del vicino mercato. La passione della vita? Il basket»

Il chiosco di piazza della Repubblica è come la borsa di Eta Beta, contiene ogni cosa, dalle focacce alla pinsa romana, brioches, gelati e ghiaccioli, liquori e naturalmente, caffè, cioccolata, bibite, birra e vino. È in un punto strategico, a un passo dal mercato, ed è gestito da Massimo Longo, che da anni fa il barista, con intervalli da edicolante, perché una volta, quando i giornali facevano ancora business, il chiosco era un’edicola. Da Massimo, cosa ormai rarissima, il caffè costa un euro e il decaffeinato 1,30, ma lui ci tiene a far sapere che lì è tutto o quasi a chilometro zero.

«Abbiamo riaperto da poco, alcune settimane, dopo una sosta dovuta ai miei problemi di salute. In realtà siamo qui dal 2023, quando abbiamo trasformato l’edicola in bar. Ho avuto locali a Varese, come il “Cata sü” in via Carrobbio, e a Mozzate, ma soprattutto ho gestito il bar del Palazzetto di Masnago per nove anni, fino al 2019», racconta Massimo, nato di fronte alla caserma, con un nonno che aveva le Assicurazioni Vittoria proprio all’imbocco di via Manzoni.

«Teniamo prodotti varesini, il caffè viene dalla torrefazione Felmoka di Malnate, gelati e ghiaccioli da Buosi, l’impasto della pinsa direttamente da un artigiano di Roma, il signor De Marco, la frutta per le macedonie dalle bancarelle del vicino mercato. Il nostro motto è: “Dalla piazza alla focaccia”». E quella di stagione al momento è la “focaccia cunzata alla palermitana”, con filetti di tonno e acciuga, pomodoro, formaggio primo sale, origano olio evo e sale di Maldon.

Al chiosco si possono trovare anche i prodotti della linea dedicata al grande Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer: «Abbiamo i suoi leggendari fagioli e la birra, per i duri facciamo la pinsa con fagioli, salsiccia e cipolla di Tropea, naturalmente acquistata al mercato. I clienti? È troppo presto per fare statistiche, arrivano varesini e stranieri, a anche i titolari delle bancarelle del mercato. Spero che vengano anche i ragazzi e non vadano a mangiare cibo spazzatura da altre parti. Ci siamo anche per le colazioni, riempiamo le nostre brioches al momento e serviamo spremute».

Ma la vera passione di Massimo Longo è il basket, è nel direttivo dell’HS, Handicap Sport di Varese, squadra di pallacanestro in carrozzina che milita in serie B, di cui è anche da anni il fotografo ufficiale.

«Due anni fa abbiamo vinto il campionato a saremmo dovuti andare in A, ma non avevamo i fondi necessari e così abbiamo di nuovo disputato il campionato di B. Ora però stiamo cercando sponsor per costruire il settore giovanile, ma siamo a buon punto. Ci alleniamo e giochiamo al PalaCus dell’Università dell’Insubria, a Bizzozero».

Per Massimo Varese non è più la stessa: «È cambiata in peggio e i giovani vanno a divertirsi a Milano o a Como. Anche il mercato non è quello che si si aspettava, con bancarelle selezionate: c’è un appiattimento di livello».

Al momento dei saluti Massimo vuole fare un ringraziamento: «Tutto quello che so di cucina lo devo a quello che considero il mio maestro, Giorgio Nicora, gastronomo prima dal leggendario Valenzasca di corso Matteotti, e poi per anni a Barasso, nel negozio di proprietà. Mi dava una mano al Palazzetto e mi ha trasmesso l’amore per i prodotti locali».

Mario Chiodetti