Cultura - 08 luglio 2025, 14:26

Sabato ad Azzate il Barbiere di Siviglia: è l'attesissimo clou del Varese Estense Festival Menotti

Il 12 luglio alle 21.30 al Teatro Castellani di Azzate e non ai Giardini Estensi causa possibile meteo avverso andrà in scena l'opera lirica in due atti con l'orchestra Menotti diretta da Riccardo Bianchi con la regia di Serena Nardi. Ecco come prenotare il proprio posto

AGGIORNAMENTO DI VENERDÌ 11 LUGLIO
Si comunica che, a seguito di bollettino meteorologico del Centro Geofisico Prealpino, in cui si delinea la probabilità concreta di condizioni meteo avverse con rovesci sparsi nella giornata di sabato 12 luglio, a protezione degli strumenti orchestrali e degli allestimenti scenici la messa in scena de "Il Barbiere di Siviglia" della rassegna Varese Estense Festival Menotti avverrà al Teatro Castellani di Azzate, via Acquadro 32, alle ore 21.30.

Si invita pertanto il pubblico a raggiungere il Teatro Castellani di Azzate in luogo dei Giardini Estensi di Varese.

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Il Varese Estense Festival Menotti, giunto all’ottava edizione, è nel pieno della programmazione estiva, che andrà avanti fino al 21 settembre.  L’evento clou del Festival, ovvero la messinscena dell’opera lirica "Il Barbiere di Siviglia", è in programma sabato prossimo, 12 luglio, alle ore 21 ai Giardini Estensi di Varese, con l’Orchestra OSM Menotti e il gradito ritorno del direttore Riccardo Bianchi, il primo direttore musicale degli esordi del Festival. 

IL BARBIERE DI SIVIGLIA

Opera buffa di G. Rossini in due atti, su libretto di C. Sterbini, tratto dalla commedia omonima di Pierre Beaumarchais del 1775. Rappresentata per la prima volta al Teatro di Torre Argentina, Roma, il 20 febbraio 1816.

CAST

BARTOLO Luca Gallo ROSINA Camilla Vitaletti FIGARO Nicola Ziccardi

LINDORO Enrico Iviglia BASILIO Albert Buttigieg FIORELLO Giacomo Capra

BERTA Maria Chiara Cavinato

ORCHESTRA SINFONICA MENOTTI

CORALE LIRICA AMBROSIANA

Maestro concertatore e Direttore d'orchestra: Riccardo Bianchi

Maestro Direttore del Coro: Roberto Ardigò

Regia, Scene, Costumi, Luci: Serena Nardi

Tecnico luci: Marco Signoirini Tecnico audio: Claudio Gattuso

Direzione tecnica: Paolo Pace Comunicazione: Valentina Galante

Direzione organizzativa: Pier Valerio Tognoli Responsabile allestimenti: Gabriele Sassi

Direzione artistica: Serena Nardi

Produzione: InOperaFactory di Giorni Dispari Teatro APS

Sabato 12 luglio ore 21:00  Varese, Fontana centrale dei Giardini Estensi

IL BARBIERE DI SIVIGLIA  Musiche di G.Rossini, libretto di C.Sterbini

 Opera lirica in due atti.

 Orchestra Menotti diretta da Riccardo Bianchi. Regia di Serena Nardi.

 Posto unico non numerato: Euro 34

 Ridotto: Euro 28 (gruppi di almeno 10 persone, under 25, over 65) 

 Ingresso gratuito per ragazzi Under 12.

  Prevendita biglietti: effettuare bonifico all'IBAN  IT82N0840470280000000062637  

  (BCC Busto G.   e Buguggiate - Ag. Bodio)

Presentarsi in biglietteria con la stampa cartacea del bonifico effettuato per ottenere il biglietto d'ingresso. 
La biglietteria sarà attiva il giorno stesso dello spettacolo a partire dalle ore 18.

NOTE DI REGIA

Poiché siamo nell'ambito di un genere comico, dove gli intrecci della vicenda si prestano a interpretazioni registiche più libere e aperte, la mia idea registica prevede un recupero delle radici della comicità dell'epoca moderna europea, inaugurate dalla Commedia dell'arte, che è stata un'esperienza teatrale innovativa e di rottura, sovrapposto allo spirito stravolgente, provocatorio e innovatore della poetica e dell'estetica dadaista.

Esiste, dunque, un collegamento tra lo spirito comico dell'opera e quello della Commedia dell'arte, sia nella struttura che nella scelta dei personaggi. Inoltre, mi pareva interessante ipotizzare una versione dell'opera secondo i canoni estetici e la poetica di un movimento artistico così rivoluzionario e deflagrante come il Dadaismo.

Il progetto di regia prevede di coniugare la vicenda del barbiere più famoso della storia del teatro con questi due diversi mondi estetici e "spettacolari", trovando una sovrapposizione dei relativi stili interpretativi. L'opera Il barbiere di Siviglia, come melodramma buffo, presenta le caratteristiche per prestarsi, più di altri generi, a stravolgimenti e sperimentazioni che, dal mio punto di vista non possono che rendere ancora piu' godibile la già collaudata e accattivante vis comica della vicenda. La storia raccontata da Sterbini e da Rossini viene, quindi, trasportata in una messinscena ispirata alla commedia all'italiana, dove i registri spettacolari e i tempi comici hanno specificità e caratteristiche precise e forti.

Quindi la messinscena presenta la costruzione di uno spazio e di un tempo di azione "alternativi" rispetto a quelli originari dell'opera, mentre, dal punto di vista interpretativo, e per quanto consentito dalla struttura musicale, sarà giocata sulla base di gags e situazioni comiche esplicite, a volte esasperate, nei recitativi, ma anche in alcuni punti delle arie, dei duetti, dei concertati e degli interventi del coro. Ciascun aspetto della messinscena sarà organizzato in modo da creare ritmi sempre tesi, articolati e perfettamente in linea, soprattutto visivamente, con i famosi "crescendo" rossiniani, che agevolano la crescita ritmica delle situazioni attraverso l'enfatizzazione sonora.

TRAMA 

Il Barbiere di Siviglia di Rossini narra le vicende del Conte d'Almaviva, innamorato della bella Rosina, e dei tentativi del suo tutore, Don Bartolo, di sposarla per ragioni economiche. Grazie al barbiere Figaro, il Conte conquisterà Rosina, risolvendo il rompicapo degli stratagemmi messi in atto. 

ATTO I 
Il Conte d'Almaviva si presenta a Siviglia sotto le mentite spoglie di Lindoro, uno studente, per conquistare il cuore di Rosina, senza che lei lo scelga solo per il suo titolo nobiliare. Rosina, tenuta prigioniera in casa da Don Bartolo suo anziano e geloso tutore, vive sotto la stretta sorveglianza di quest'ultimo, che vuole sposarla per interesse. Figaro, un astuto barbiere e factotum della casa di Don Bartolo, si offre di aiutare il Conte nei suoi piani e lo aiuta a comunicare di nascosto con Rosina, suggererndogli di entrare in casa di Don Bartolo travestito prima da soldato ubriaco e poi da maestro di musica. Don Basilio, il maestro di musica della ragazza, sa della presenza del Conte d'Almaviva a Siviglia e suggerisce a Don Bartolo di calunniarlo per sminuirne la figura, ma Don Bartolo crede sia meglio accelerare i tempi, preparandosi a scrivere l'atto di nozze tra lui e Rosina. Figaro, che ha inteso tutto, lo comunica alla ragazza e la esorta a scrivere un biglietto a Lindoro; in realtà Rosina lo ha già scritto e prega Figaro, affinché questi lo consegni a Lindoro. Più tardi Don Bartolo, accorgendosi che Rosina ha scritto un biglietto, la rimprovera, pure non riuscendo a farsi rivelare a chi fosse destinato. Il Conte, travestito da soldato ubriaco, irrompe in casa di Don Bartolo, riuscendo a far recapitare un biglietto di risposta a Rosina. Tuttvia crea un tale scompiglio da provocare l'intervento dei gendarmi; quando però il conte si fa riconoscere dall'ufficiale, i soldati si mettono sull'attenti, lasciando Don Bartolo esterrefatto nellaconfusione generale. 

ATTO II 
Mentre Don Bartolo comincia a nutrire sospetti sulla reale identità del giovane ufficiale, il Conte ritorna a casa di Don Bartolo, questa volta travestito da maestro di musica, col finto nome di Don Alonso, affermando di essere stato mandato in sostituzione di Don Basilio, febbricitante, per dare a Rosina la sua solita lezione di canto. Per ingraziarsi la fiducia del tutore, il finto Don Alonso gli mostra il biglietto che Rosina gli aveva mandato fingendo di averlo intercettato. Nel frattempo giunge Figaro con il compito di fare la barba al padrone di casa. Arriva anche Don Basilio, e il suo arrivo genera la confusione più totale, ma qualche danaro da parte del conte lo fa allontanare: questo rende Don Bartolo sospettoso e, sebbene Figaro cerca costantemente di distrarlo, questi riesce infine ad udire il dialogo tra Rosina e il suo innamorato. Capendo così di essere stato ingannato, caccia di casa Figaro ed il conte. Don Bartolo risolve allora di mettere in pratica il consiglio di Don Basilio (la calunnia) e convince Rosina che Lindoro non sia altro che un ruffiano del Conte di Almaviva , il quale vuole solo farsi gioco di lei; la fanciulla, sconsolata, acconsente alle nozze con il suo tutore, che quindi va a chiamare il notaio chiudendo a catenaccio il portone di ingresso. Con l'ausilio di una scala Figaro e il conte raggiungono Rosina dalla finestra. Finalmente il conte rivela la propria identità, per convincerla della sincerità del suo amore: non vi è intermediario alcuno, Lindoro stesso è il Conte di Almaviva! Don Bartolo ha fatto rimuovere la scala e i tre complici si trovano senza via di fuga. In quel momento sopraggiunge il notaio, chiamato a stendere il contratto delle nozze tra Don Bartolo e Rosina. Il conte coglie il momento di assenza di Don Bartolo per chiedere a Figaro e a Don Basilio (previa congrua ricompensa) di fare da testimoni e inserire nel contratto il nome suo al posto di quello di Don Bartolo. Giunto troppo tardi, quest'ultimo si consolerà di aver risparmiato la dote per Rosina, rifiutata dal Conte d'Almaviva.
 

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 il barbiere di siviglia (859 kB)

c.s.