Busto Arsizio - 08 giugno 2025, 18:01

Il Daghidaponta è tornato e ha (ri)fatto il miracolo: ancora tutti insieme

Il trofeo che raccoglie il “mondo Pro Patria” si è messo alle spalle un lungo stop. Lele Magni, promotore della manifestazione: «Dopo un anno calcistico disgraziato da tanti punti di vista c’era la necessità di trovarsi, come la famiglia che siamo. Qualche volta un po’ disfunzionale, ma pur sempre una famiglia»

C’è tempo fino a stasera per unirsi al popolo biancoblu e assistere alle partite del Trofeo Daghidaponta (vedi QUI): la finale del torneo che va in scena all’oratorio del Redentore è in programma alle 20.30 di oggi. Ma anche prima di sapere chi si aggiudicherà il torneo (sono 12 le formazioni in lizza) un primo bilancio è già possibile. Lo traccia il promotore dell’iniziativa e del grande ritorno, Lele Magni: «È andata davvero bene. Parlo della partecipazione, ovviamente, che poi è l’obiettivo principale del Daghidaponta. Ribadisco con convinzione quello che ho già detto: c’era bisogno di trovarsi di nuovo. Per chi vive la Pro Patria e ciò che le sta intorno è stato un anno calcistico difficile, in campo e fuori, tra retrocessione e lutti».

Tre quelli “eccellenti”: Fabio Bastianon, Giorgio Giacomelli, Raffaele Carlomagno. «Risultati sportivi e perdite hanno messo tutti a dura prova ma credo che questa stagione abbia finito con l’unire. Si percepiva la voglia di stare insieme, nello spirito che è sempre stato del Daghidaponta, il torneo di tutti e di nessuno. Ci ritroviamo come una famiglia a cui, qualche volta, capita di essere un po’ disfunzionale. Ma che resta una famiglia. Oggi è bello vedere giocare anche ragazzini e, intorno al campo, qualche centinaio di persone».

Inevitabile il pensiero alla Serie C, alla possibilità di disputarla anche l’anno prossimo (vedi QUI): «Inutile negarlo, di questa prospettiva, tra una partita e l’altra, si parla. Meglio: si parlotta. Ne abbiamo viste tante, siamo prudenti. Intanto, ripeto, stiamo insieme».

S.T.