La Varese Nascosta | 24 maggio 2025, 08:00

LA VARESE NASCOSTA. Lo spettro geloso che viveva ai piedi del Campo dei Fiori

Oggetti che volano, scritte misteriose, incendi improvvisi, un baule antico e una giovane fanciulla: una leggenda "gotica" di casa nostra in questa storia da brividi

LA VARESE NASCOSTA. Lo spettro geloso che viveva ai piedi del Campo dei Fiori

Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda. 

LO SPETTRO GELOSO

In un paese ai piedi del Campo dei Fiori nel 1600-1700 vi era un convento. Il secolo seguente la costruzione venne adattata ad abitazioni private e delle antiche forme restarono solo il grande portale, le cantine e parte del chiostro. Si diceva che la sua fondazione risalisse nientemeno che ai Duchi longobardi e che nei sotterranei (ora murati ed in ogni caso non più rintracciabili) si celasse un tesoro, a guardia del quale era posto il fantasma di un monaco depravato e per questo condannato a restare in eterno legato ai luoghi teatro delle sue perversioni. In ogni modo la famiglia di un conoscente dell'autore ha abitato per anni nell'ex convento senza avere nessuna esperienza di tipo spiritica finché non decise di cambiare abitazione trasferendosi in una bella villa di nuova costruzione, situata a breve distanza...

"Diciamo che tutto iniziò una sera che festeggiavamo con amici nella tavernetta della casa nuova: d'improvviso la vetrina della credenza si spalancò e partirono bicchieri e stoviglie che, volando attraverso la stanza si frantumarono contro la parete opposta. Restammo allibiti. Qualche giorno dopo nello stesso locale le tende delle finestre presero improvvisamente fuoco, noi presenti, senza apparente motivo.

Inutile dire che a questo punto non sapevamo più cosa pensare. I fenomeni si ripeterono più volte, troppo inesplicabili per pensare allo scherzo di qualche malintenzionato. Poi iniziarono a comparire le scritte. Ci si svegliava al mattino e trovavamo il bagno e gli specchi imbrattati di scritte rosse, trasudanti umori strani, le scritte erano sempre volgari ed ingiuriose, a volte oscene e sempre dirette alla mia figlia quindicenne.

Potete pensare la nostra preoccupazione: sorvegliammo la ragazza notte e giorno, evitammo che uscisse da sola. Speravamo ancora che tutto ciò fosse opera di qualche malintenzionato, sì, ma in carne ed ossa. Anche se non riuscivamo a capire come fosse riuscito a provocare certi fenomeni. Fenomeni che si ripetevano con frequenza inquietante soprattutto se in casa vi erano estranei e sempre alla presenza di mia figlia. Dovetti far riverniciare le pareti.

Raccontai la cosa ad un amico interessato a fenomeni paranormali ed egli azzardò l'ipotesi di un ‘Poltergeist' ovvero che i principi d'incendio e gli oggetti che volavano da soli attraverso la stanza fossero il risultato di un potere medianico inconscio di mia figlia. Ma come spiegare le scritte volgari che comparivano in pochi secondi sotto i nostri occhi? Ultimamente alcune scritte dicevano: 'Ricordati che tu sei solo mia' e frasi del genere come ad indicare una forte gelosia da parte di quell"essere verso la mia figliola.

Andai da un prete, poi da un celebre esorcista, quindi da un medium. Niente da fare, sembrava che questo 'spirito' fosse più forte di qualunque mortale. Un giorno l'amico a cui avevo chiesto un parere mi fece notare in tavernetta un baule antico. Quel baule l'avevo trovato abbandonato in un angolo della cantina dell'ex convento dove abitavo prima, mi era piaciuto, lo avevo restaurato e me lo ero portato nella casa nuova.

Che fosse quella la causa dei miei guai?

Riportammo il baule nella cantina della vecchia casa, esattamente nel luogo dove era rimasto per almeno un centinaio d'anni, ebbene da quel giorno tutti gli strani fenomeni cessarono, non comparvero più scritte, né volavano oggetti. Sembrava non fosse mai successo niente. Probabilmente lo spettro era affezionato a quel baule. O era attratto da mia figlia?".

Roberto Corbella da La Varese Nascosta

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