FOTOGALLERY. Quasi 1.000 spettatori al Chinetti: in provincia c'è fame di calcio. E dell'ambiente giusto dove vederlo

Resta, a tutti, il pubblico. Tanto pubblico, corretto e sportivo, non solo tifoso. Resta sia alla Solbiatese, che è evaporata sul più bello apparendo troppo leggera e svuotata di carattere, che alla Caronnese, che si è confermata squadra ricca di temperamento e voglia di vincere e si è presa la finale playoff del girone A di Eccellenza, spalancandosi le porte della semifinale nazionale con il Sandonà: oltre c'è solo la finale per la promozione in serie D. Resta, però, anche al calcio della nostra provincia.

Il pubblico presente, e cioè quasi 1.000 spettatori, pochi meno di quanti ne aveva radunati il Milan Futuro nella gara di andata del playout salvezza di serie C poi perso con la Spal, testimonia che teatri come il Chinetti sono perfetti (dalla visuale alla familiarità, quasi all'intimità, che avvicina gli spettatori ai protagonisti) per gustarsi una sfida di calcio su un campo, tra l'altro, che è un tappeto da biliardo difficile da trovare anche in categorie superiori, e non parliamo solo della serie D. Un teatro capace di unire e attrarre davvero tutti, complice anche la splendida giornata di sole accarezzata da una leggera brezza. 

Oltre ai moltissimi addetti ai lavori presenti (tra gli altri Max e Lino Di Caro, insieme a mister Spilli, Mauro Morello, Giovanni Rosati, gli allenatori Bettinelli, Porro, Cotta, Melosi, Discepoli, Tomasoni, i ds Merlin, Raineri, Ferrara, gli ex Varese Pertile e Basso e molti altri), ecco i volti e i colori che hanno accompagnato la finale vinta dalla Caronnese. In provincia di Varese, al di là dei protagonisti, c'è fame di calcio e degli ambienti giusti dove viverlo.