Il cielo è azzurro, dopo tanta pioggia, sopra Varese.
Azzurro, già, come il colore simbolo di Napoli, quella Napoli battuta in una gara che - improvvisamente, da sola, come se quasi nulla fosse successo prima - ha completamente trasformato i connotati dell’orizzonte: dalla paura della retrocessione a una vivissima e concreta speranza salvezza.
Possibile? Sì, (de)merito anche degli avversari di questa corsa per restare in Serie A, tra i meno performanti di sempre. Per ogni guizzo (quelli di Cremona, per esempio), tanti “ciapa no”, specialità in particolare di Scafati e Pistoia. E allora evviva: mors tua, vita mea.
Mancano ancora due tassellini, vediamo se saranno regali o conquiste. Domani pomeriggio (ore 18), nell’anticipo pasquale, Varese se la vedrà contro il Banco di Sardegna Sassari, tendendo contemporaneamente un orecchio a Brescia, dove giocherà il suo improbo impegno Scafati: in caso di vittoria prealpina e di sconfitta campana, la salvezza sarebbe nella "ragione" ma non ancora nei numeri (Scafati a -6 con tre giornate ancora da giocare: a quel punto solo un arrivo a tre con Cremona e i campani farebbe retrocedere la Openjobmetis).
Siamo già andati troppo in là, in ogni caso. Per i nostri gusti, ma soprattutto per quelli di Ioannis Kastritis, pronto ad aggrottare le espressive sopracciglia sale e pepe davanti a chi si permette di farla facile o di contravvenire al suo imperativo preferito, cioè «focused»: «Dopo ogni risultato devi resettare e cercare di pensare alla partita successiva, sia che si abbia vinto o perso. Contro Sassari vogliamo confermare quanto fatto vedere di buono contro Napoli, i ragazzi si sono allenati con grande serietà e concentrazione e siamo pronti per affrontare la partita di domani contro una squadra molto pericolosa. Dovremo performare ad alto livello per trovare la vittoria».
Sassari, appunto. Cinque vittorie consecutive, la squadra più in forma del campionato. Ma anche una delle più strane… Roster competitivo, a trazione esterna - il folletto Bibbins (173 cm di altezza) a guidare le danze (12,5 punti e 5 assist), accanto a lui le incursioni di Fobbs (13,5 punti) - ma piena di qualità anche sotto canestro, dove albergano quello che fino a prima di un grave infortunio subito era un dei lunghi più forti della Serie A (Bendzius), l’energia di Halilovic e quella di Weber (che ha sostituito il “caso” Sokolowski), così come i punti di Rashawn Thomas, atteso al rientro proprio a Masnago dopo un problema muscolare: eppure questo campionato non è andato come gli isolani speravano, e lo stesso le avventure europee, prima in Champions poi in Fiba Europe Cup.
Via coach Markovic a gennaio, con un record in saccoccia di 9 perse e 6 vinte, c’è voluto Massimo Bulleri per trovare una quadra e una strada: primo mese e mezzo da incubo, con 5 sconfitte in 6 gare, poi il filotto sopra riportato grazie al quale l’aritmetica ancora concede speranze playoff, in una missione che però definire quasi impossibile è un eufemismo (6 punti da recuperare alla lanciatissima Venezia con 4 gare residue).
Onore in ogni caso al “Bullo”, coccolato a Varese nell’ultimo anno da giocatore, poi instradato da Attilio Caja sulla strada della panchina e infine chiamato a succedergli nel patatrac di fine estate 2020. Il ricordo della sua stagione da capo-allenatore è più scuro che chiaro, fatto di tante sconfitte in un palazzetto vuoto, di uno Scola (giocatore) che predicava quasi nel deserto e di una salvezza conquistata grazie a una prodezza di Ruzzier a Milano. Non memorabili neppure le successive esperienze dell’uomo di Cecina, che tuttavia ora pare aver rinvenuto il giusto palcoscenico per dimostrare la propria valenza.
Lui il primo ex, Matteo Tambone (sotto al Sacro Monte dal 2017 al 2020) il secondo, da alfiere di una panchina che dà tanta “ciccia” con Alessandro Cappelletti, Nate Renfro e Giovanni Veronesi.
«È una squadra di ottimo livello, composta da giocatori di grande qualità offensiva che hanno però anche la capacità di mettere grande pressione in difesa - così descrive gli avversari Kastritis - Come dicevo prima arrivano da 5 vittorie consecutive, sono in un grande momento e noi dovremo essere pronti ad affrontarli. Come dico sempre prima di una partita, la differenza la farà lo spirito, la fame e la voglia con cui scenderemo in campo per prenderci questi due punti: dovremo cercare di fare bene prima in difesa e di conseguenza poi in attacco».
Uno sguardo ai biancorossi, tutti abili e arruolati, compreso il redivivo Gray che comunque, ancora una volta, marcherà visita: «Sta meglio, si è allenato con la squadra questa settimana ma farlo giocare domani sarebbe un rischio. Il tipo di infortunio che ha avuto è molto sensibile a ricadute, quindi dobbiamo andare molto con calma per il suo rientro anche se comunque sarà a disposizione» liquida la cosa il coach greco.
A cui, se gli si vuole far andare di traverso il pranzo, basta portarlo oltre il qui e ora, per esempio parlando di Assui e delle sirene americane che paiono tentare l’enfant du pays: «Onestamente non so nulla, sono concentrato esclusivamente sulla partita importantissima che abbiamo domani. Il nostro focus è solo su questo, per le prossime 24 ore saremo concentrati solo ed esclusivamente sulla partita contro la Dinamo e su nient’altro».
Amen.