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Varese | 16 aprile 2025, 12:44

AXA incontra il territorio: a Varese l'incontro sui rischi del cambiamento climatico

Si è tenuta stamattina a Salone Estense la tappa dell'iniziativa, patrocinata da ANIA e Comune, che ha l’obiettivo di diffondere una sempre maggiore consapevolezza su un tema centrale e urgente per il futuro della società

AXA incontra il territorio: a Varese l'incontro sui rischi del cambiamento climatico

Si è svolta oggi a Varese la nuova tappa del ciclo di incontri dedicati al territorio, organizzati dal Gruppo assicurativo AXA Italia, dal titolo “Cambiamenti Climatici. Prevenire e mitigare il rischio – AXA incontra il territorio”.

Con il Patrocinio di ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicurative) e del Comune di Varese, l’iniziativa prosegue sul territorio italiano con l’obiettivo di diffondere una sempre maggiore consapevolezza su un tema centrale e urgente per il futuro della società.

Umberto Guidoni, Co-Direttore Generale di ANIA: «La gestione dei rischi climatici richiede una pianificazione e una protezione assicurativa che non sono ancora sufficientemente sviluppate in Italia. Per questo, l’obbligo di copertura contro le catastrofi naturali per le imprese è un passo determinante per tutelare in modo adeguato il tessuto produttivo italiano. L’auspicio è che presto tutte le aziende si dotino di questo ombrello di protezione, per la loro sicurezza e per alimentare la solidarietà che è alla base del principio mutualistico che rende efficiente il sistema».

In un Paese caratterizzato da una vulnerabilità strutturale che lo rende tra i più fragili d’Europa – con quasi il 95% dei comuni a rischio frane, alluvioni/erosione costiera e oltre l’80% delle abitazioni civili esposte ad un livello di rischio medio-alto, si innescano anche gli effetti dirompenti del cambiamento climatico, con un trend in crescita delle catastrofi naturali, aumentate da inizio 2023 del 16% (378 eventi meteorologici estremi in un anno) e costi pari a oltre 16 miliardi di euro (+22% vs 2022), un record a livello europeo.

Ciononostante, restiamo fortemente sotto-assicurati: solo il 6% delle abitazioni italiane è coperto contro terremoti e alluvioni. E per quanto riguarda le imprese, tolte le grandi aziende che rappresentano l’1% del tessuto produttivo, le restanti, motore della nostra economia, hanno una copertura media pari al 5%[4].

In questa nuova tappa a Varese, AXA sceglie ancora una volta di mettere a disposizione la propria expertise nella comprensione di questi fenomeni, presentando uno studio scientifico sul grado di rischiosità futuro, al 2050, della regione Lombardia, grazie al coinvolgimento di AXA Climate, società del Gruppo che si avvale di un team di 20 PhD esperti in scienza e climatologia e data scientist.

Letizia D’Abbondanza, Chief Customer & External Communication Officer del Gruppo AXA Italia: «In AXA crediamo nella necessità di accompagnare la società nella transizione climatica con un approccio a 360° che coinvolge attivamente tutte le Direzioni di Business, dal mondo dei Sinistri, all’offerta per i Clienti, consapevoli dell’importante ruolo sociale che, in quanto assicuratori, abbiamo. Questi incontri hanno un duplice obiettivo: diffondere, da un lato, la cultura della prevenzione e mitigazione dei rischi con un approccio scientifico, guidato dai dati e orientato a individuare soluzioni e, dall’altro, coinvolgere tutti gli attori del territorio e renderli consapevoli della necessità, non più procrastinabile, di agire».

Al centro della ricerca, 3 ambiti di rischio prioritari per la regione: temperature estreme, inondazioni, stress idrico.

Sulle temperature, i modelli di AXA Climate prevedono un aumento sostanziale da qui al 2050, specie nella parte meridionale della regione, di oltre 4,6°.

In crescita anche il numero di giorni in cui le temperature percepite supereranno i 39°C: 6-8 i giorni “pericolosi” per Milano, addirittura 10-12 per Pavia e Cremona.

A Varese si attendono 10 giorni in più all’anno in cui le temperature massime all’ombra saranno maggiori di 35°, quasi un mese intero per Milano (26 gg).

Un fenomeno importante per la regione è, inoltre, quello relativo alle isole di calore, in cui le zone urbane potranno raggiungere temperature fino a 10° in più rispetto alle aree rurali circostanti, a causa di un microclima con calore aumentato - dovuto alla presenza di numerosi edifici che sostituiscono la copertura naturale del suolo– su cui pesa ulteriormente l’inquinamento dell’aria.

Con riferimento alle inondazioni fluviali, ancora una volta principalmente esposta sarà la parte sud, e nello specifico la zona di Milano, in seguito all’aumento del rischio di esondazione dei fiumi Seveso e Lambro.

Particolare attenzione, sempre su Milano, merita il potenziale impatto sulle infrastrutture essenziali all’attività economica, come aeroporti, autostrade, stazioni. A titolo di esempio, la zona intorno all’aeroporto di Milano Linate vedrà un aumento del rischio di inondazioni, che raggiungeranno un livello fino a 49 cm nel 2050, con un aumento di 26 cm rispetto ad oggi.

Nella zona della stazione di Porta Garibaldi, i livelli d'acqua potrebbero arrivare fino a quasi 5 metri nel 2050, quasi 2 metri in più rispetto ad oggi.

Sul fronte delle inondazioni pluviali, i livelli massimi saranno raggiunti a nord, in aree limitate della Valtellina e Valchiavenna, ma con un impatto potenziale limitato in termini di superficie, mentre la parte meridionale della regione sarà quella maggiormente colpita.

A Varese si osserva, ad esempio, una situazione simile a quella di Milano, dove a rischio saranno principalmente le infrastrutture critiche come la tangenziale est, con un aumento di più di 33cm, e la zona intorno alla stazione, con una stima dei livelli di acqua tra i 14cm e i 75cm in più.

La regione Lombardia sarà infine sempre più soggetta a stress idrico, con oltre l’80% dell’acqua disponibile usata entro il 2080. Particolarmente esposta la parte est – dal Parco Regionale dell’Adamello fino al Parco Oglio Sud – passando per Brescia – con uno stress idrico del 63%.

In questo contesto di grande complessità, misure di adattamento ben progettate giocano un ruolo cruciale, per limitare i danni e aiutare la regione ad adeguarsi e a mantenere la sua attrattività economica e le sue attività.

AXA ha voluto porre l’attenzione su possibili azioni di prevenzione e mitigazione di questi rischi climatici: da misure di sensibilizzazione o di revisione dei piani di emergenza e di business continuity, fino a potenziali misure di adattamento delle infrastrutture e delle attività aziendali.

A confronto sul tema, per condividere esperienze di chi ha vissuto gli effetti del cambiamento climatico e proposte concrete sia in termini di sensibilizzazione ed educazione che di adattamento e resilienza, istituzioni nazionali e locali, associazioni di categoria, imprese del territorio, agenti.

Tra i partecipanti alla tavola rotonda, con i saluti istituzionali di Davide Galimberti, Sindaco di Varese, l’intervento di Silvia Scurati, Vice Presidente Commissione Permanente Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione, Regione Lombardia, l’introduzione di Letizia D’Abbondanza, Chief Customer & External Communication Officer di AXA Italia e l’analisi dello scenario italiano da parte di Umberto Guidoni, Co-Direttore Generale di ANIA; Nicoletta San Martino, Assessore alla Tutela Ambientale, Sostenibilità Sociale ed Economia Circolare, Comune di Varese; Filippo Emanuelli, Managing Director di Belfor Italia; Matteo Ceruti, Trafileria Ceruti; Massimo Levati, Direttore Commerciale Rete Agenti AXA Assicurazioni. 

Tra i temi affrontati: l’esperienza e il vissuto delle aziende del territorio, le iniziative per la gestione del rischio già predisposte e a piano a livello associativo, i programmi di prevenzione e le possibili modalità di intervento messe in atto, in occasione di eventi calamitosi, da parte di una compagnia assicurativa e da aziende leader nel settore del risanamento post-sinistro.

Il tutto con la consapevolezza condivisa dell’importanza di agire già da oggi per prevenire e gestire al meglio il rischio, in modo da ridurne gli impatti, mettendo a fattor comune le migliori leve e le diverse expertise, in una logica di partnership pubblico-privata.

Redazione

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