Calcio - 22 febbraio 2025, 10:44

IL COMMENTO. Ecco perché il Varese deve credere nella serie C

I giocatori, l'allenatore (che merita la conferma), la dirigenza e la tifoseria non hanno alcun motivo per essere delusi dopo una sconfitta nelle ultime 11 gare. La squadra è forte, il cammino deciso, i giocatori amati: domani con l'Asti e nelle successive 9 gare si va in campo per vincere. Resta il problema stadio: prima di un'astronave che offuschi il Sacro Monte, meglio un Franco Ossola messo a norma

(Foto Ezio Macchi)

(Foto Ezio Macchi)

Se il Varese assorbirà un certo clima che si è respirato nell'ambiente dalla sconfitta di Saluzzo in poi, rischierà l'osso del collo domani al Franco Ossola contro l'Asti, affamato, tosto e ben guidato, e non solo domani, correndo il pericolo di rovinare tutto. Se invece farà tutto il contrario di ciò che, qua e là, è emerso negli ultimi sei giorni tornerà alla vittoria. 

A nostro avviso i giocatori, l'allenatore, la dirigenza e la tifoseria del Varese non hanno alcun motivo per essere delusi o per cambiare una sola virgola di ciò che avevano in testa e nel cuore prima della partita di Saluzzo, né tanto meno per giocare le ultime dieci partite "solo" per una questione d'orgoglio. 

Il Varese ha perso una partita nelle ultime 11 gare, l'ultima, dopo 8 vittorie e 2 pari: non ricordiamo qualcosa di simile dalla cavalcata del 2015 in Eccellenza con Melosi in panchina e Marrazzo bomber. Sono tutte balle, con rispetto, quelle di chi dice che è potuto accadere "solo" perché si trova nel girone A: quale delle 167 squadre di serie D, che hanno purtroppo perso l'Albenga, avrebbe voluto o potuto trovarsi in un girone peggiore di quello in cui il Bra ha conquistato 64 punti dopo 27 partite, segnando 58 gol e subendone 14 (differenza reti: +44) e facendo un vuoto che a memoria d'uomo non si ricorda? Questo è il bello del calcio, piaccia o no: quando sembra che sia finita, ricomincia la salita e, così, ecco che da Marte sono atterrati gli alieni nel girone A.

Il Varese deve giocare per vincere perché è forte. Il Varese deve credere nella serie C domani, nelle altre 9 partite, a maggio, giugno, luglio, agosto e in ogni istante della sua esistenza presente e futura, anche quando va a fare pipì, perché altrimenti non ci arriverà mai.

Il Varese deve guardare a ogni partita come se fosse l'ultima, dimenticandosi la classifica. Deve fare il Varese. Deve battere l'Asti, il Derthona, il Vado, la NovaRomentin, la Lavagnese, il Chieri, il Chisola, il Bra, la Cairese e il Gozzano perché può farlo, alzare la testa dal manubrio solo il 4 maggio, vedere chi c'è davanti e chi resta dietro (le misure si sono ridotte, vista l'esclusione dei liguri) e poi dire, come può dire ora: chiunque abbia vestito questa maglia e tifato questi colori ha dato tutto dalla prima all'ultima partita. Punto e basta. 

Il Varese non deve e non può fustigarsi, o farsi fustigare, per un errore di percorso, gettando tutto in pattumiera, ma deve essere orgoglioso del cammino compiuto fin qui: ha ritrovato un po' più di pubblico - ma non troppo, se pensiamo che a vedere Livorno-Siena ce n'era dieci volte tanto - e ha acceso il fuoco come non accadeva da anni in quello che l'ha sempre seguito, ha trovato giocatori da amare (che Banfi lo fosse, lo sapevamo, che l'ultimo arrivato Romero lo sia altrettanto, no), ha lanciato giovani, tra cui un portiere fuori categoria, ha avuto il rispetto degli avversari e chiunque gli rimprovera di non avere fatto il Bra, non ha capito nulla del calcio e della vita, neppure di quella recente di una società che manca dai professionisti dal 2015, e un motivo pure ci sarà, ma che non ha mai avuto una squadra così pronta per esserci come questa o come quella guidata da Porro che vinse i playoff.

Andando oltre al problema stadio, su cui abbiamo una visione diversa dalla maggioranza (1 serve innanzitutto investire qualche centinaia di migliaia di euro, nemmeno troppo, per mettere a norma distinti, curva sud e terreno di gioco del Franco Ossola, altrimenti non esisterà più un posto dove giocare a Varese; 2 non siamo d'accordo nell'avere un nuovo impianto che non tenga conto del luogo unico al mondo in cui si trova l'attuale, di cui va preservata la specificità: la vista del Sacro Monte non dovrà mai essere offuscata da nessun'astronave calata dal cielo; 3 occorre prima essere pronti con un campo di casa alternativo, adeguando piuttosto Gavirate, se si vuole davvero costruire una nuova struttura), arriviamo all'allenatore Floris.

Quello che avevamo detto un anno fa nei confronti di Cotta, vale a maggior ragione per lui: i risultati ottenuti, il cammino e il gruppo costruito, la volontà di immedesimarsi totalmente nel Varese meritano un'immediata conferma. In più ama l'ambiente e vive la città come pochi altri prima di lui. La reazione rabbiosa di domenica scorsa a Saluzzo, di fronte un allenatore avversario arrivato davanti alla sua panchina per dare dei "rosiconi" ai biancorossi, è da Varese (cosa avrebbe fatto un dirigente del passato a quello stesso allenatore avversario?). Facendogli un po' male, ma sapendo come sono andate davvero le cose, potremmo anche aggiungere che Floris rischia di arrivare sia primo che secondo, visto che prima di essere chiamato in biancorosso aveva già quasi (ri)costruito la rosa dell'attuale Bra, poi rinforzata in corso d'opera, suggerendo perfino il nome di chi l'avrebbe sostituito. Il Bra non è primo perché non c'è più Floris, ma per l'esatto contrario: nella capolista c'è tanto di lui. E nel Varese di lui c'è tutto.

Serie D - Girone A
Decima di ritorno
Domenica 23 febbraio, 14.30
: Borgaro-Oltrepò, Bra-Chieri, Cairese-NovaRomentin, Varese-Asti, Gozzano-Chisola, Imperia-Vado (15), Ligorna-Saluzzo (15), Sanremese-Fossano, Vogherese-Detthona. Turno di riposo: Lavagnese

La nuovca classifica dopo l'esclusione dell'Albenga: *una partita in più

Bra* 64. Varese 52. NovaRomentin 51. Vado 50. Ligorna* 46. Gozzano* 44. Lavagnese*, Chisola* 42. Saluzzo 36. Imperia* 33. Derthona, Asti 32. Sanremese 30. Cairese* 29. Vogherese* 26. Fossano, Oltrepò* 23. Borgaro 18. Chieri* 17.

Undicesima di ritorno
Domenica 2 marzo, 14.30
: Asti-Fossano, Bra-Cairese, Chisola-Vogherese, Derthona-Varese, Lavagnese-Ligorna, NovaRomentin-Imperia, Oltrepò-Gozzano, Saluzzo-Borgaro, Vado-Sanremese. Riposo: Chieri.

Andrea Confalonieri


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