Una Varese che si tinge di albiceleste, a suon di musica e passi di danza. E quella danza non può che essere il tango, l’inconfondibile passo a due riconoscibile in tutto il mondo, marchio di fabbrica argentino.
E questo lo si deve ai corsi di tango, che, tra le numerosissime proposte di Varese Corsi (www.varese-corsi.it), è una di quelle che ha trovato più adesione e attorno alla quale si è creato un interesse davvero notevole.
Oltre cento gli iscritti che arrivano da tutta la provincia e che ogni settimana si ritrovano a ballare nel bellissimo salone della Motta, sede centralissima di Varese Corsi (CLICCA QUI per l’elenco completo dei corsi di tango con tutte le informazioni).
Il tutto grazie anche agli insegnanti Maria Luisa Taberini e l'argentino Santiago Victor Mazza, coppia di ballerini attiva sulle scene dal 2002, riconosciuta sul territorio, con i quali si sta costruendo un progetto ampio che sta rendendo Varese culla del tango.
«Quando siamo arrivati a Varese e ci hanno proposto di far partire un corso abbiamo cominciato a lavorarci, proponendo il nostro metodo e la nostra didattica testata negli anni, cercando di riportare il tango al suo messaggio di socialità, come è nato e come dovrebbe essere - racconta Maria Luisa Taberini - È un aspetto che si è perso negli anni: il tango era visto come una disciplina di nicchia riservata a pochi, ma in realtà è nato come momento di socialità. La gente che partecipa al corso ci dice sempre che sta bene: è un momento in cui le persone condividono una passione e creano empatia».
Gli iscritti ai sette corsi di tango già avviati sono stati divisi in diverse fasce per livelli d’esperienza: dal principiante all’intermedio, fino ai due gradi di avanzato. Ulteriori cicli di lezioni prenderanno il via a febbraio, aprile e maggio.
«Davvero una bella soddisfazione - afferma Santiago Victor Mazza - Gli allievi all’inizio sono un po’ preoccupati, perché c’è da studiare. Noi la rendiamo un po’ più semplice: abbiamo un metodo didattico che li porta subito a divertirsi, e quando iniziano a vedere che devono studiare sono fregati, perché ormai gli piace».
«Gli allievi sono bravi - prosegue la maestra Taberini - È una disciplina impegnativa, quindi bisogna avere costanza e pazienza, perché ci vuole un certo studio, noi lo diciamo subito. Mediamente piace a tutti coloro che iniziano: la vedono come una cosa difficile, ma basta avere un po’ di voglia di imparare».
Un traguardo raggiunto, però, è anche un altro, ovvero l’aver avvicinato alcuni giovani alla disciplina: «Sono contento del fatto che si sono iscritti alcuni ragazzi giovani - svela il maestro Victor Mazza - La media è sempre stata tra i 40 e i 45 anni, e io avevo il desiderio di abbassare un po’ questa età media. I giovani si accorgono che è diverso da un ballo classico, è più strutturato e quindi più bello».
«Credo che il successo si deve un po’ al metodo di insegnamento e un po’ al passaparola, unito all’interesse scaturito da alcuni programmi televisivi - conclude Santiago Victor Mazza - L’insegnamento didattico porta alcuni alunni a essere capaci in poco tempo, poi ognuno di loro ha le proprie peculiarità. Infine, ovviamente, bisogna essere empatici con gli allievi e saperseli tenere».