Difficile stasera trovare la voglia e l’incisività per scrivere qualcosa di diverso rispetto a quanto già annotato QUI e, del resto, anche rispetto al solito.
Basterebbe l’evidenza dei numeri a “parlare” chiaro. Quinta partita peggiore in ottant’anni di storia per punti subiti una settimana dopo aver fatto segnare la sesta partita con più punti subiti in ottant’anni di storia (Brescia a Masnago) nella stessa stagione in cui già si era fatta segnare la quinta partita con più punti subiti in ottant’anni di storia (Brescia a Brescia) ma anche la terza partita con lo scarto peggiore in ottant’anni di storia (Brescia a Masnago).
Sembra un fastidioso scioglilingua: è una tremenda realtà...
Che fotografa alla perfezione l’unicità in negativo di questa stagione, che peraltro arriva dopo un’omologa in cui altri record poco edificanti erano stati vergati (un altro fragrante -43 subito a Brescia).
Tanto basterà ai più alti livelli della società per provare preoccupazione, consapevolezza di una strada che non porta a nulla, desiderio di mettere davvero in discussione le proprie idee tecniche, oppure - come più facile - “dagli al giornalista” sempre negativo e pessimista?
Noi, in compenso, abbiamo 119 motivi (uno in più di settimana scorsa) per essere preoccupati, così come per credere che, se mai sarà salvezza (il margine rimane a 4 punti), lo sarà per demeriti altrui, non per meriti di una squadra che non sta perdendo occasione per angosciarci con la sua inconsistenza.
Noi, peraltro, i dubbi sul progetto tecnico li abbiamo da 3 anni, e sono aumentati sempre di più .Oggi, per esempio, li ha brillantemente aggiornati lo show di LeDay nei primi cinque minuti: che strano che un “4” marcato da dei “3” segni così tanto… Dall’ “amuse-bouche” all’antipasto, fatto di una difesa colabrodo sugli esterni, proprio come all’inizio della stagione, quindi ecco l’ottimo risotto confezionato a rimbalzo, la morbida bistecca dei contropiede patiti senza alcuna opposizione né fallo e, dulcis in fundo, l’attacco che si spegne in scorribande da CSI.
Una cena luculliana, come sempre, per gli avversari. E noi a guardare, ormai demansionati a voyeuristi della sconfitta.
E ora via, oltre che al dagli al giornalista, al dagli al Mandole…
Il secondo allenatore consecutivo detronizzato “dal sistema” sotto al Sacro Monte.
Il dito davanti alla luna più facile da guardare.
Una pia illusione se ce ne è una: come se Luis Scola (pardon: Horowitz e Sogolow…), mandato via lui, avessero la forza di prendere un collega cui dare carta bianca e rivoluzionare il tutto…
Bello sognare. In fondo rimane solo questo.