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Economia | 03 ottobre 2024, 10:24

La cassa integrazione non va in vacanza: ad agosto boom di richieste in provincia di Varese

Indagine della Uil sulla Cig nel 2024: nei primi 8 mesi sul nostro territorio il ricorso a questo strumento è cresciuto del 28,8%, nel mese di agosto l'impennata a +183,9%. Il coordinatore provinciale Massafra: «Numeri intollerabili che fanno rabbrividire: si sente dire che l'economia cresce ma mi pare che ci troviamo sempre più davanti a precariato, incertezza e crisi»

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

L’ottavo rapporto sulla Cassa Integrazione, relativo ai primi 8 mesi del 2024, elaborato dalla UIL, desta sempre più preoccupazione. Dall’analisi si evidenzia un aumento significativo delle ore nel settore industriale ed edillizio.

Tra gennaio-agosto 2024, si legge nella nota del sindacato, rispetto allo stesso periodo del 2023, le ore di cassa integrazione complessive autorizzate in Lombardia sono aumentate del 23,4%, raggiungendo quota 60.169.576 ore. Nell’industria, a livello regionale si registra un incremento significativo del 24,9%, riflettendo le difficoltà che continuano ad affliggere il comparto a fronte di un aumento nazionale del settore del settore del 20,4%.

Nell’industria le province lombarde che hanno visto la crescita più marcata della cassa integrazione industriale sono rappresentate da Sondrio (+287,1%), Bergamo (+67,1%) e Como (+52,8%).

E non va certamente meglio nell’edilizia che registra crescite allarmanti con un incremento regionale del 108,8%. L’andamento per il solo mese di agosto ha confermato questa tendenza negativa, con un incremento delle ore di cassa integrazione rispetto allo stesso periodo del 2023 del +19,2% in Lombardia.

In totale, sono state autorizzate 5.036.178 ore di CIG nel mese di agosto 2024, contro le 4.225.293 ore dello stesso mese dell’anno precedente. Con un settore industriale che è stato il principale motore di questa crescita le province che hanno registrato i maggiori aumenti rispetto all’agosto 2023 sono quelle di Sondrio (+2097,3%), Varese (+183,9%) e Lecco (+136,1%).

Altre province come Brescia (+2,7%) e Como (+51,9%) confermano comunque il trend di forte ricorso alla cassa integrazione. In generale nel mese, Pavia, invece, regista ad agosto un -41,1%, Bergamo un -36,9% e Lodi un -12,3% pur restando elevati se si considerano gli otto mesi dell’anno e la crescita che si è evoluta. Milano tra gennaio ed agosto segna un +8,2%, mentre sul solo mese di agosto, rispetto al 2023 scendono del -26,1%

«Continuiamo - sottolinea il segretario confederale UIL Lombardia Salvatore Monteduro - ad essere sempre più preoccupati per l’impatto diretto che questa crisi continua ad avere sui lavoratori. A fronte di un aumento delle ore di cassa integrazione, migliaia di lavoratori si trovano a dover affrontare la quotidianità con salari ridotti e un’incertezza crescente riguardo al futuro. Nel periodo gennaio-agosto 2024, i lavoratori in cassa integrazione in Lombardia sono stati mediamente 44.242, con un incremento di oltre 8.400 rispetto all’anno precedente. Davanti a questi numeri la situazione generale non può più essere sottovalutata. Il settore industriale, vero motore dell’economia lombarda e nazionale, rischia di essere ulteriormente penalizzato se non si interviene con politiche di rilancio efficaci. Ribadiamo ancora una volta alle istituzioni che servono misure urgenti per sostenere le imprese e garantire la protezione dei lavoratori. Le famiglie non possono più permettersi di vivere nell’incertezza».

«Nel nostro territorio i numeri fanno rabbrividire. Come per altri temi quali la sicurezza e l’abitare, - conclude il coordinatore territoriale UIL Varese Antonio Massafra - non possiamo più tollerare questi numeri. Ci sentiamo dire che l’economia cresce, che il pil è positivo, che c'è lavoro per tutti e diminuisce la disoccupazione. A me pare che invece ci si trovi sempre più di fronte a precariato, incertezza e possibilità di una vera e propria crisi. E davanti a questo lanciamo la nostra denuncia perché, come in altri settori istituzioni e associazioni datoriali intervengano per frenare questo generale impoverimento del lavoro e dei lavoratori».

Redazione

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