Un quarto di secolo fa, la Varese dei melomani era orfana del Teatro Sociale da 46 anni, e da un bel po’ dei leggendari autunni sinfonici al Palazzetto, c’era stata la Società Musicale Varesina con alcuni bei concerti alla Villa Napoleonica di Biumo, ma la grande musica latitava. Ecco allora che Fabio Sartorelli, già tra i fondatori della Società Musicale, propose al comune una nuova rassegna cameristica, da tenersi al Salone Estense, con i più bei nomi del concertismo internazionale.
Oggi siamo a celebrarne i 25 anni, «la bambina è cresciuta e ora è una ragazza, per me bellissima, ma si sa, è come una figlia e i padri non sono mai obiettivi», ha detto Sartorelli nella conferenza stampa di presentazione della Stagione Musicale comunale 2024/25, completamente diversa da quella delle origini.
«Una stagione che vanta una forte componente educativa», ha sottolineato l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia, «con un pubblico corretto e attento, ma soprattutto rinnovato, con la presenza di molti giovani. Un’occasione per socializzare, perché lo stare insieme oggi è diventato difficile».
Fabio Sartorelli, fondatore e direttore artistico, docente di Storia della Musica al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, ha spiegato le ragioni del crescente successo dell’iniziativa, con la stagione scorsa che ha visto il tutto esaurito in Basilica per tutti gli appuntamenti tranne uno.
«In 25 anni ho organizzato 279 concerti, e Varese è l’unica città della provincia ad aver portato artisti top da tutto il mondo. Agli inizi, come rassegna cameristica, avevamo 30 musicisti per stagione, oggi sono 300, con tutti i problemi organizzativi che ciò comporta. Il pubblico, del resto, è passato da 250 a 500 persone in media. Quest’anno ho fortemente voluto che il concerto del 10 dicembre con il Trio Chagall si tenesse al Salone Estense, un omaggio a ciò che siamo stati e alla sala che ha visto per esempio esibirsi giovanissimi Beatrice Rana e Daniel Harding e un’Alicia de Larrocha entusiasta del luogo, tanto da eseguire per la prima volta nella vita un programma interamente dedicato a Enrique Granados».
La Stagione 2024/25, quasi interamente sovvenzionata da privati cittadini e in parte dal comune - gli abbonamenti saranno in vendita al Miv a partire dal prossimo 1° ottobre - avrà inizio il 23 ottobre alle ore 20,30, con Solisti, Coro e Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, con maestro del coro Salvo Sgrò e la direzione di Diego Fasolis. In programma il Requiem in re minore K 626 di Mozart, ma con la sorpresa di un finale mozartiano e non del suo allievo Franz Süssmayr, perché al posto di Sanctus e Agnus Dei, da lui composti su appunti dopo la morte di Mozart, Fasolis proporrà alcuni cori tratti dalla musica di scena per “Thamos re d’Egitto”, perfettamente adatti a sostituire la scrittura di Süssmayr.
Il 29 novembre spazio al Tölzer Knabenchor, uno dei cori maschili di voci bianche più celebri al mondo, diretto da Lorenzo Ghielmi con un programma da Bach a Mendelssohn, quindi il Trio Chagall con i trii di Mendelssohn e Ravel, poi, il 28 gennaio, ecco l’arrivo dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Milano diretta da Pietro Mianiti, con il magnifico pianista Sergej Babayan impegnato nell’impervio Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in re minore di Sergej Rachmaninov, seguito dalla Sinfonia n. 5 in mi minore di Čajkovskij. Da non perdere poi la straordinaria violinista coreana Bomsori, che il 15 febbraio con la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen diretta da Jérémie Rhorer eseguirà il Concerto in re maggiore per violino e orchestra di Čajkovskij seguito dalla Sinfonia n. 6 “Patetica”.
Ormai habitué della stagione sono i King Singers, presenti in Basilica San Vittore il 7 marzo con “Angeli e Demoni”, un programma di musica sacra che spazia dal 1500 a oggi, prima della conclusione con il botto del 28 aprile, quando nel duomo varesino risuoneranno le note dei sei Concerti Brandeburghesi di Bach, con la Freiburger Barockorchester, Vincent Bernhardt al cembalo, Cecilia Bernardini violino concertante e lo straordinario violinista Gottfried von der Goltz. Un bel compleanno per la venticinquenne stagione a cui auguriamo lunga vita.