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Busto Arsizio | 17 settembre 2024, 15:03

«La piazza della scuola è nostra. Come piazza Vittorio Emanuele non è delle bande»

A Busto l'assessore Loschiavo parla ai ragazzi della Marco Polo a un anno dalla riqualificazione per la sicurezza e una maggiore socialità: «Da noi attenzione alle periferie, checché ne dicano i social. E se ci portano via le piante, reagiremo»

foto per cortesia del Comune

foto per cortesia del Comune

«Checché se ne dica sui social, c'è attenzione dell'amministrazione alle periferie, non solo al centro, e questo è un segno. E questa piazza è importante per l'attenzione al mondo della scuola, dove facciamo crescere le generazioni del futuro. Abbiamo lavorato insieme». Così oggi - in occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile - l'assessore Salvatore Loschiavo ha parlato ai ragazzi, insegnanti, genitori delle scuole Marco Polo a Busto e celebrato il primo anno della strada trasformata in piazza. La dirigente Stefania Bossi gli aveva mandato una Pec, ha ricordato, per i pericoli e i disagi che si vivevano qui a Beata Giuliana: «Mi hanno presentato questo progetto... Oltre alla messa in sicurezza c'è la socialità, la relazione». 

E ancora: «E se ci porteranno via le piante, reagiremo. Perché la piazza è nostra. Come accaduto in piazza Vittorio Emanuele, non è delle bande. Noi la riconquisteremo».

Una mattina intensa e partecipata, aperta dalla classe 4M del liceo musicale Bausch, diretta dai professori Vietri e Monitto; ancora musica con Mattia De Luca e poi Mario Moretto, Edoardo Barbieri,  Ermanno Incontri,  Matteo Colombo, Francesco Facco, Riccardo Bignamini. Spazio anche al cuore dell'intervento con gli architetti Giovanni Mandelli e Marta Zilioli, "Il domani che vorrei":.

Redazione

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