Il bandierone giallonero sventola - e sventolerà fino a lunedì - dal balcone della Camera di Commercio nel cuore della città che accoglie i suoi Mastini, unici per un motivo raro che non si compra al mercato: essere amati dalla gente. «Speriamo di riavervi qui anche a fine stagione» dice il padrone di casa Mauro Temperelli, segretario generale e tra i primi cuori gialloneri di Varese, lasciando intendere quello che tutti abbiamo inteso benissimo.
«E speriamo di avere anche il centro federale del ghiaccio» aggiunge il sindaco Davide Galimberti, che riapre il ponte tra Città Giardino, Regione, governo e Federazione per il sogno di quella "Coverciano del ghiaccio" che lo stesso primo cittadino vede come molto più di un sogno: «Abbiamo una grandissima occasione - dice davanti alla caldissima platea di giocatori, staff, tifosi, aziende e "mastinelli" presenti - tra un anno e mezzo scadrà la concessione dell'ippodromo. Mantenendo la sua identità legata all'ippica, al suo interno e all'interno di un comparto sportivo con Acinque Ice Arena e nuovo centro del tennis di Francesca Schiavone, c'è lo spazio ideale per allargare la casa degli sport del ghiaccio».
Un'emozione futura all'interno di una mattinata di brividi al presente, con tutta la famiglia dei Mastini raccolta in un luogo simbolo di Varese: il conduttore, Nicolò Ramella, che dalla nostra città ha preso il largo verso il grande sport commentato per Rds e Sky, ha gettato benzina sul fuoco della passione giallonera.
«Ringrazio la società, i giocatori, i tifosi e il movimento - le parole ancora di Galimberti - qui ci sono emozioni (ancora la parola magica, ndr) e anche chi capisce poco di hockey, si diverte vedendovi giocare. Avete superato l'anno più duro, quello successivo ai grandi successi: vi auguro di ricominciare da dove avevate e avevamo finito due stagioni fa...».
Torniamo al padrone di casa, che ha portato anche il saluto del presidente della Camera di Commercio Mauro Vitiello: «Ogni anno quando chiamano i Mastini per chiedere la sala, siamo onorati di concederla - aggiunge Temperelli - Qui cominciammo con gli Indimenticabili del basket del 2013 e qui continuiamo con i Mastini nel solco della passione per le persone e per una bandiera. Speriamo di poter mettere a disposizione questa sala anche a fine stagione... La collaborazione con le istituzioni per gli sport del ghiaccio paga, speriamo che possa farlo anche per il centro federale. La cosa più bella di questi anni secondo me è questa: da quando sono giovanissimi a quando crescono questi Mastini riescono ad abbinare sport ad alto livello, studio, lavoro e sacrifici. Questo mi affascina, va al di là dei successi sportivi e fa sì che ci si innamori di voi».
«La città vi vuole bene per ciò che siete come poche volte è capitato in passato - dice l'assessore allo Sport Stefano Malerba rivolto ai giocatori - Varese conta su di voi: mettetecela tutta, poi quello che deve arrivare arriverà». «Ho partecipato a qualche evento con voi e vi ringrazio delle emozioni e dell'affetto che siete capaci di trasmettere. Crepi il lupo» l'attestato del presidente della Provincia di Varese, Marco Magrini, presente in sala, così come il vicesindaco Ivana Perusin.
Poi c'è spazio solo per loro, i protagonisti gialloneri che tramandano un'antica passione. Il ds Matteo Malfatti inquadra così la stagione: «Abbiamo costruito la squadra per andare a colmare alcune lacune che avevamo l'anno scorso. Questo roster ha tutti i requisiti per lottare per i massimi traguardi, vittoria di campionato e Coppa. Il livello si è alzato con una squadra scesa di categoria come il Fassa e una neopromossa come l'Aosta che ha fatto acquisti importanti: campionato difficile, ogni partita sarà una battaglia. Abbiamo cambiato 7 giocatori e il coach, Gaber Glavic, inserendo tanti giovani (Filippo e Marco Matonti, Ghiglione, Fornasetti) e i nuovi stranieri (Makinen, forse il migliore difensore del campionato scorso, Kuronen): in bocca al lupo, ragazzi».
Carlo Bino, il presidente, torna sempre lì: all'emozione. «Viviamo di entusiasmo e dell'amore che ci trasmette Varese, portiamo 1.100 persone al palaghiaccio, abbiamo una grande squadra e, attorno a noi, aziende tutte varesine fatte da grandi persone. Siamo una realtà bellissima, diversa da tutte le altre. Siamo, soprattutto, varesini e questa cosa fa la differenza».
«La bellezza di questo progetto è avere attorno persone che lavorano giornalmente per i Mastini e che voi non vedete - prosegue Bino ringraziando gli "invisibili" gialloneri - Grazie quindi a Max Mordenti, Maurizio Fiori, Domenico Ferrario, l'osteopata Daniele Robortella, il nutrizionista Alessandro Bonetti, il dottor Michael Mazzacane, il dj Filippo Bino, lo speaker Roberto Rizza, la responsabile ticketing Laura Cazzani, le tante persone presenti attorno alla pista a cominciare da Martina, Alessia, Roberto Fontana, i fotografi Alberto Bernasconi e Alessandro Galbiati, Sergio, Elena e tutti gli steward, i ragazzi di Mastini Forever al banchetto del merchandising, Max Airoldi, Michela e Marcello Vitella, Marco Fiori che ci guida dal cielo. Se siamo i migliori è grazie a loro e al fatto che nessuno ha tifosi e sponsor appassionati come abbiamo li abbiamo noi. Ringrazio una famiglia e una realtà varesina come la Varesina Calcio che ha deciso di giocare con la maglia giallonera dopo essere entrata in un'altra famiglia come la nostra: è la dimostrazione che i bei progetti e le belle persone uniscono e non dividono».
Coach Gaber Glavic si dimostra, come ha detto qualcuno, "un figo" («Ho sensazioni bellissime e mi avete fatto sentire subito in famiglia. Cosa mi aspetto dalla stagione? Cerchiamo nuove sfide, la storia di questo club è una storia di successi e ci guida nella nuova stagione») mentre Andrea Vanetti è il leader di sempre: «Essere capitano della squadra della mia città è il sogno che ho da bambino. È un onore ma anche un onere, come metterci sempre la faccia. È l'onore più grande della mia carriera. Ho il peso di avere la città sulle spalle ma lo condivido con venti ragazzi stupendi. Siamo pronti? Siamo nati pronti, siamo Mastini».
Alla fine di tutto, ma prima, ci sono le parole di Nicolò Ramella: «Vedere tantissimi bambini indossare la maglia dei Mastini ti fa capire quanto senso di appartenenza ci sia qui. E quanta sia la capacità di queste persone e dei varesini di ricreare dalle ceneri qualcosa di straordinario: quindi il primo applauso della giornata dovete farlo a voi stessi. Ho seguito gli Us Open, la serie A, lo sport ma qui, oggi, mi sento varesino: grazie».