La Varese che ama il basket ed è orgogliosa della sua fulgida e irripetibile epopea piange Guido Carlo Gatti, mancato oggi in città all’età di 86 anni.
Gatti è stato uno dei protagonisti della Ignis a poco a poco diventata grande, in quegli anni ’60 che gli almanacchi hanno celebrato come un gustoso antipasto della gloria del decennio successivo. Cresciuto cestisticamente nella natale Umbria (era nato a Gubbio il 29 aprile 1938) aveva passato Auxilium Torino e Gira Bologna prima di approdare a Varese nel 1958, rimanendovi fino al 1964.
Con lui, in quello che Enrico Garbosi e poi Vittorio Tracuzzi forgiarono come uno squadrone, vinse due scudetti, il primo della storia del club nel 1961 e poi quello della stagione 1963/1964. L’anno successivo il divorzio, consumato per sposare i rivali dell’Onestà Milano. Dalla sua anche 76 partite con la Nazionale.
Il rapporto di Gatti con Varese, però, non si è mai esaurito: qui gli affetti (sua moglie, Giovanna Bulgheroni, è cugina del presidente della Pallacanestro Varese Toto Bulgheroni), qui il ritorno dopo una carriera da imprenditore e dopo aver gestito un agriturismo nella campagna toscana.
Gatti è stato un atleta fuori dal comune per gli anni in cui ha giocato: le sue memorabili schiacciate sono state una primizia assoluta sul palcoscenico del basket italiano.