La Varese Nascosta | 24 agosto 2024, 07:24

LA VARESE NASCOSTA. Il Colle di Castello di Laveno e il monumento di Garibaldi

Francesco Pullé acquistò il Colle di Castello di Laveno con l'intento di dare onorata sepoltura ai resti dispersi dei soldati, garibaldini e austriaci, che persero la vita il 30 maggio 1859 durante il tentativo di presa dei forti da parte dei Cacciatori delle Alpi. Ecco come andò

LA VARESE NASCOSTA. Il Colle di Castello di Laveno e il monumento di Garibaldi

Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda. 

Il 22 agosto 1934 morì Lorenzo dei conti Pullé che acquistò il Colle di Castello di Laveno con l'intento di dare onorata sepoltura ai resti dispersi dei soldati, garibaldini e austriaci.

IL COLLE DI CASTELLO DI LAVENO E IL MONUMENTO DI GARIBALDI

Lorenzo dei conti Pullé nacque a Modena il 17 maggio 1850 da Carlo e Virginia Ricci. Sedicenne si arruolò nei garibaldini e partecipò alla terza guerra d'indipendenza. Fu professore di Sanscrito alle università di Padova e Pisa, di Filologia Indo-europea a Bologna. Venne nominato senatore il 24 novembre 1913. A sessantacinque anni andò volontario al fronte durante la prima guerra mondiale. Morì a Erbusco il 22 agosto 1934.

Francesco Pullé acquistò il Colle di Castello di Laveno con l'intento di dare onorata sepoltura ai resti dispersi dei soldati, garibaldini e austriaci, che persero la vita il 30 maggio 1859 durante il tentativo di presa dei forti da parte dei Cacciatori delle Alpi. «Sacrificando a tal fine ogni altro genere di coltura, il prof. Pullé dispose che vi si sostituisse una piantagione di conifere ed altre essenze boschive: 36.000 di numero, per le quali furono preparate altrettante buche, fosse e vivai. Per tal modo il terreno, a distanza di un metro e mezzo in tutti i sensi, veniva crivellato e perlustrato».

Fece erigere inoltre al centro del forte austriaco una torre commemorativa e poco distante un monumento ossario dove furono raccolti i resti rinvenuti durante i lavori di ricerca. Il monumento fu sostituito con una nuova tomba in occasione del primo centenario del fatto d'armi di Laveno. Sulla torre, per molti anni sede di un museo di cimeli garibaldini, fece apporre due lapidi commemorative .

(Fonte: Foto e ricerche di Rino Callegaro)

da La Varese Nascosta

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