Da Torino a Roma. 3.321,2 km e 42.900 metri di dislivello. Le tre settimane più belle dell'anno non solo per chi ama per il ciclismo ma per tutta Italia. Il Giro infatti unisce tutti, è il passaggio sotto casa, l'attesa dell'arrivo dei corridori, il paese di provincia che viene addobbato di tutto punto, le scritte sulla carreggiata, le borracce da raccogliere a bordo strada, la pioggia, il sole, anche le critiche perché visto il transito della carovana le strade momentaneamente sono chiuse. Sì, anche quello. Perché il mugugno, come ci piace dire da noi in Liguria, è gratis no?
Come gruppo editoriale Morenews, dopo la prima edizione del 2023, vi racconteremo con la rubrica BuonGiro i 21 giorni della Corsa Rosa addentrandoci non solo nel pieno della corsa, con il riscontro di quello che sarà, ma faremo anche un po' i "grilli parlanti" tra gli scenari di uno Stivale meraviglioso e il commento, come già fatto lo scorso anno, senza sconti.
La grande partenza torinese dalla Reggia di Venaria, il passaggio dal Colle di Superga, 75 anni dopo la terribile strage del Grande Torino con l'arrivo nel capoluogo in Corso Moncalieri. E' solo la prima tappa ma dice già tanto sulla potenza della corsa più speciale del mondo. Lo è, se si pensa che persino il Tour de France quest'anno partirà dal Bel Paese.
Poi nell'edizione 107 la presenza del corridore più forte in assoluto (trovatemi un ciclista con il suo palmares a 25 anni) Tadej Pogacar gioca assolutamente a favore dello spettacolo e bisogna fare i complimenti all'organizzazione, Rcs, per essere riusciti a portarlo in gara. Gli avversari però? Bella domanda. Il quasi 38enne Gerraint Thomas e Romain Bardet, poi forse il vuoto, senza voler mancare di rispetto agli altri scalatori presenti. La corsa però è ricca di insidie e lo sloveno dovrà sudare, senza dubbio.
Un altro dubbio permane, come avvenuto un anno fa: il meteo. Anche in questa edizione non è stato possibile slittare di due settimane l'avvio visto che con le Olimpiadi il calendario è particolarmente compresso. Però se le temperature rimangono queste, di un aprile-maggio quasi come un sesto mese d'inverno, non sarà semplicissimo per gli "eroi" delle due ruote. Fa parte del mestiere però.
Questi 21 giorni di corsa ve li racconterò tutte le mattine tramite un commento della tappa del pomeriggio precedente e come l'anno scorso con l'ausilio dell'analisi tecnica di Marco Rebagliati, in passato campione di pattinaggio velocità, dove è arrivato a vincere 2 titoli Mondiali, 4 Europei e 4 Italiani.
Passato al ciclismo, nella mountain bike ha corso per 6 anni come professionista nel team Wilier 7C Force (squadra Factory della Wilier Triestina) e qui ha vinto diverse gare a livello nazionale, 2 tappe alla TransAlp e ha partecipato alla Cape Epic nel 2022 e al Campionato del Mondo nel 2021. Si occuperà di analizzare la tappa del giorno tramite il percorso, l'altimetria e le insidie per i corridori.
Ci aspettiamo di tutto, come sempre. La fuga di giornata, le volate con i fughisti ripresi, ahi loro, a 100 metri dal traguardo, gli scatti e controscatti, il gruppo attendista, la discesa presa a scavezzacollo, la salita e le crisi.
Faccio mie due frasi. Del poeta e scrittore Alfonso Gatto e di Pier Paolo Pasolini. "Il Giro è una meravigliosa corsa umana. Il suo traguardo è la felicità." "Il ciclismo è lo sport più popolare perché non si paga il biglietto".
Siamo pronti, tutti in sella. Si parte. Buon Giro.