Valceresio - 24 aprile 2024, 10:38

Il viggiutese Giovanni Cassani ha la sua pietra d’inciampo: «Ricordiamoci di lui e delle ragioni per cui è morto»

Assassinato in un campo di concentramento nel 1945 in quanto oppositore politico, i suoi concittadini hanno tenuto ieri una cerimonia per tenere vivo il suo ricordo: il suo nome resterà per sempre incastonato fuori dalla sede del Comune. La sindaca Quintiglio: «Il suo spirito riposa ora qui davanti, ricordiamo ogni giorno che non c’è futuro senza memoria»

A sinistra il sindaco Emanuela Quintiglio con in mano la pietra d'inciampo

Il ricordo di Giovanni Cassani, assassinato nel campo di concentramento di Mathausen nel 1945, è ancora vivo tra i suoi concittadini viggiutesi, che ieri hanno partecipato alla posa della pietra d’inciampo a lui dedicata.

Posizionata davanti alla sede del Comune di Viggiù, alla cerimonia hanno partecipato la sindaca Emanuela Quintiglio, la presidentessa provinciale dell’ANPI Ester De Tomasi e i nipoti di Giovanni Cassani, Maria Luisa e Gianluigi. Presenti anche la storica Francesca Boldrini e i ragazzi di quinta delle scuole del Comune.

«Quali nipoti virtuali di Giovanni - il messaggio lasciato dalla prima cittadina - ci siamo assunti oggi l’impegno di ricordare, per sempre, lui e, soprattutto, le ragioni per cui è morto e onorare il suo assurdo sacrificio rispettando ed apprezzando le libertà conquistate».

La cerimonia si è chiusa sulle note di Bella ciao e con l’effettiva posa della pietra. A eseguirla è stata Chiara, la sindaca del Consiglio comunale dei ragazzi.

«Il suo spirito - si chiude il messaggio di Quintiglio - riposa ora davanti al Comune, la Casa di Tutti, ricordandoci ogni giorno che non c’è futuro senza memoria».

Lorenzo D'Angelo