Ieri, oggi, per sempre.
Certi racconti non partono dalle parole, ma dalle immagini, perché sono solo le seconde a dare senso alle prime: quello che stiamo per riportarvi appartiene sicuramente al novero.
Vi rimandiamo allora subito al collage pubblicato qui sopra: a sinistra la foto di una “corposa” (ora non le farebbero più così numerose…) classe di bambini… del secolo scorso: i maschietti con il grembiule nero e il fiocchetto al collo, le femminucce (più numerose) con quello bianco, i sorrisi innocenti di chi sta scoprendo il mondo dipinti su volti fanciulleschi nei quali ti perderesti, nel tentativo di riafferrare il tempo scivolato via.
A destra, invece, gli stessi bambini del secolo scorso… oggi, dopo un bel po’ di strada finita sotto i piedi. È tutto cambiato, tranne una cosa: la voglia di ritrovarsi, di riscoprirsi, di ricordare. Di riafferrare almeno una parte del tempo di cui sopra.
Non siamo però davanti a una classe - di ieri e di oggi - come un’altra: quella che vedete ritratta è la prima prima elementare (no, non c’è ripetizione…) della storia della scuola Sacco di via Brunico a Varese. La quale, proprio quest’anno, nel sessantesimo anniversario della fondazione dell’istituto cittadino, ha deciso di regalarsi uno scatto indimenticabile. Lì, dove tutto è iniziato.
A narrarci la vicenda Massimo Sommaruga, veterinario varesino: «Si pensa che la Sacco sia stata fondata nel 1963 - spiega - ma in realtà il suo sessantesimo cade solo nel 2024. La nostra è stata la prima prima elementare della scuola: a ottobre 1963 il complesso non era ancora stato ultimato e così noi “remigini” fummo mandati a iniziare il percorso scolastico alla Cairoli. Solo a gennaio, dopo le festività natalizie, entrammo effettivamente alla Sacco. Ed è quindi quest’anno che abbiamo deciso di fare questa foto».
L’occasione è arrivata pochi giorni fa con l’ennesimo ritrovo, una bella abitudine iniziata sei o sette anni or sono, complici i social e l’attivismo delle ex femminucce di allora, tra cui Luciana Della Valle: «Abbiamo fatto un pranzo al Ristorante Milano - continua Massimo - A causa degli impegni di alcuni eravamo solo in 15, ma è stato come sempre molto bello incontrarci».
Poi l’idea: facciamoci una foto, proprio a scuola. Con il permesso della dirigenza scolastica agli alunni di un tempo è stato allora riaperto il cancello e dato accesso all’istituto: giusto il tempo di qualche istantanea, sulle scale e sotto al portico, tutti insieme, a riassaporare - almeno per un giorno - l’indissolubile legame che il destino un giorno costruì.