Da circa quattro mesi, un gruppo di ispresi ha costituito il “Tavolo delle Idee per Ispra” con l’obiettivo di discutere dei problemi impellenti del Paese e di individuare soluzioni idonee a migliorare i servizi, incrementare la socialità e rendere più vivibile il meraviglioso borgo di Ispra.
«Solo qualche giorno fa, abbiamo consolidato le circa settanta idee discusse e ci stiamo accingendo a verificare se tale lavoro possa diventare un programma elettorale da presentare alle prossime elezioni amministrative, con una lista civica» spiegano dal Tavolo.
«In attesa di questa decisione - proseguono i componenti del Tavolo - riteniamo importante rendere nota una di queste idee in quanto la riteniamo particolarmente interessante sia a rappresentare una nuova identità del nostro paese che a fungere da volano, nei prossimi anni, per una virtuosa micro-economia locale. La valorizzazione del territorio avviene anche attraverso progetti a lungo termine che, pur non richiedendo significativi investimenti economici, necessitano di costanza e continuità nel tempo».
«E’ il caso del progetto che abbiamo definito “Ispra, Paese degli Ulivi” - raccontano - una cospicua nuova piantagione di ulivi che, oltre agli indubbi benefici ambientali, può offrire significativi ritorni in termini turistici, di immagine del paese e contribuire a facilitare la socialità e passaggio di conoscenze tra generazioni diverse. Sulle sponde del Lago Maggiore, fin dall’antichità, si produceva olio di oliva. Sulla sponda lombarda, Ispra con Angera e Leggiuno erano i paesi con maggiore propensione alla coltivazione degli ulivi. A partire dal 1800, con la progressiva diffusione del baco da seta, gli uliveti si sono convertiti in piantagioni di gelsi. Fatto salvo il Verbano, sugli altri laghi lombardi esiste una buona produzione di olio d'oliva di qualità. Negli ultimi anni, Regione Lombardia ha provveduto a redigere il disciplinare dell’Olio dei Laghi Lombardi, che stabilisce le regole per aderire alla D.O.P. dell’olio extravergine, prodotto dai diversi bacini lacustri. Intorno al Lago di Varese e al Lago Maggiore, contrariamente a quanto avviene da anni sul lago di Garda, di Iseo e di Como, non vi è ancora un’olivicoltura praticata su larga scala. Tuttavia, in questi ultimi anni, per volontà di molti appassionati, si stanno moltiplicando piccoli e medi impianti olivicoli, che iniziano a dare risultati interessanti».
«Perché non provare anche a Ispra? - prosegue il Tavolo - potrebbe essere il primo Comune che punta convintamente su questa antica pianta, per farne un elemento distintivo e caratterizzante del proprio territorio. Disponiamo di spazi di verde pubblico (terreni comunali e demaniali), associazioni, volontari e imprenditori che potrebbero essere favorevoli a questa iniziativa. Contiamo di dar vita a un progetto pilota, destinando alcune aree, di adeguate dimensioni, alla piantumazione di ulivi, per sperimentare la fattibilità e il coinvolgimento attivo della comunità. Il piano avrebbe degli impatti ambientali altamente significativi, in quanto le piante latifoglie, a detta di esperti universitari, riducono l’inquinamento atmosferico anche in inverno. Questo progetto inoltre, avrebbe una significativa valenza sociale e didattica, oltre a un ritorno di immagine turistica economica ed per il nostro paese. Il progetto, una volta sperimentato e radicato positivamente sul territorio isprese, potrebbe essere facilmente esteso ai Comuni limitrofi, con l’obiettivo di condividere risorse e individuare sinergie in grado di promuovere, anche dal punto di vista turistico, un bacino territoriale più ampio».