"Credevamo che l’Italia fosse uno Stato laico, ma la Costituzione evidentemente non vale per l’Islam. Pertanto in merito all’individuazione di spazi per le celebrazioni del Ramadan nel comune di Turbigo, si comunica che in data 8 aprile l’Amministrazione comunale, pur ribadendo le perplessità già esposte in ordine allo svolgimento della manifestazione, ha preso atto dei sopralluoghi ordinati dalla prefettura di Milano e dell’impegno dei soggetti coinvolti al fine di rendere possibile lo svolgimento della manifestazione nelle date del 9 e 10 aprile, presso il campo sportivo Danilo Colombo a Turbigo”.
Così il sindaco di Turbigo, Fabrizio Allevi, commenta la decisione della prefettura di Milano (LEGGI QUI) in merito alla decisione di concedere il campo sportivo comunale per la festa di fine Ramadan. Ieri il prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, ha organizzato un incontro con il sindaco di Turbigo e l’associazione culturale 'Moschea Essa' e con la partecipazione della questura, dell’Arma dei carabinieri, dei vigili del fuoco e dei rappresentanti della Città metropolitana, per valutare la sussistenza dei motivi di sicurezza ed incolumità pubblica per lo svolgimento dei festeggiamenti, che si svolgeranno oggi e domani. In particolare, di intesa con tutte le parti, è stata individuata l’area destinata agli allenamenti del campo sportivo comunale che, per la presenza di un’area parcheggio e di un’adeguata perimetrazione, è risultata idonea per fruibilità e controllabilità degli spazi.
Il sindaco Allevi ha quindi assicurato la rapida adozione dei conseguenti provvedimenti autorizzativi e organizzativi. Tuttavia restano, a suo parere, alcune perplessità: “I motivi per cui erano stato negati gli spazi all’associazione -spiega- sono stati ribaditi durante la riunione di ieri e tutt’ora ne restiamo convinti, seppur prendiamo atto delle considerazioni esposte dagli organi sovracomunali coinvolti nella vicenda”.
“Durante l’incontro in prefettura -continua - ho appreso con meraviglia che le diverse centinaia di partecipanti previsti in un primo momento saranno invece poco più di 150, esattamente al limite delle 200 unità prescritte dal parere dei vigili del fuoco per l’utilizzo dell’area senza particolari ulteriori prescrizioni”. Inoltre “il prefetto Sgaraglia ha messo a disposizione i carabinieri, ancorché il questore e l’assessorato alla Protezione civile della città metropolitana si sono resi disponibili a dispiegare ulteriori forze per garantire l’ordine pubblico per la manifestazione. Un dispiego di forze notevole, quindi. Tutto perfettamente apparecchiato per dover dare una risposta positiva ad una richiesta che evidentemente doveva essere accettata a tutti costi.”
“Nonostante sia evidente e pubblico che nel territorio limitrofo al nostro comune siano presenti luoghi in cui era già stata data la possibilità di riunirsi alla comunità islamica -osserva Allevi- l’unica lettura che posso dare a questa vicenda è che probabilmente l’evento quest’anno doveva essere fatto, forse per principio, a tutti i costi a Turbigo”. E dunque “resta l’amaro per tutti quei cittadini a cui ogni giorno un piccolo comune dovrebbe dare risposte sicuramente più tempestive e per cui, forse, non si vedranno mai grande attenzione e dispiego di forze da parte di organi sovracomunali. Lasciando però le polemiche ad altri -conclude - chiusa la questione, stiamo già continuando a lavorare e a dedicare il nostro tempo per risolvere le difficoltà della struttura comunale nell’interesse di tutti i cittadini.”