Approvata oggi all’unanimità in Consiglio Regionale una mozione che chiede l’ampliamento dell’offerta vaccinale contro l’HPV e la promozione della sensibilizzazione sul tema. Nel merito commentano i consiglieri leghisti Emanuele Monti e Gigliola Spelzini, membri della Commissione Sanità di Palazzo Pirelli: “La questione sollevata oggi nell’Aula consiliare è molto importante e difatti Regione Lombardia già in passato si è più volte espressa favorevolmente all’idea di investire e implementare i percorsi di prevenzione, diventando attore principale nell’interlocuzione con le altre regioni”.
“La Lega ha sempre cercato di sensibilizzare l’assemblea regionale e la Conferenza Stato Regioni, non solo in occasione della Giornata mondiale della Sanità, il 4 marzo, ma sempre e in ogni occasione”, spiegano i due consiglieri; “è però evidente che nonostante il corposo impegno di Regione Lombardia nella lotta per eradicare il tumore all’utero, che l’OMS auspica venga definitivamente debellato entro il 2030, l’obiettivo è ancora lontano per colpa della scarsa adesione della popolazione lombarda e nazionale alle campagne vaccinali”.
“Per questo motivo”, aggiungono Monti e Spelzini, “riteniamo che un ruolo fondamentale debbano ricoprirlo le farmacie e chiediamo al Governo, che sta dimostrando grande attenzione al problema, di coinvolgerle con un piano operativo mirato. Serve inoltre maggiore informazione alla popolazione, e in questo senso un ruolo da protagonista possono svolgerlo i Distretti della Salute, che in questo periodo sono triplicati. Essi possono ricoprire un ruolo primario nella prevenzione, aiutandoci a garantire numeri di adesione sempre più consistenti rispetto ad ora”.
“Infine”, concludono i due consiglieri della Lega, “riteniamo che il problema possa essere efficacemente combattuto grazie all’innovazione genetica. Ricordiamo che su 225 diversi generi di papillomavirus, quelli che conducono spesso alla morte per cancro il 70% dei soggetti sono solo 14. È palese, dunque, la prevenzione grazie ai test genetici, che sono a basso costo e che il Nomenclatore ha già inserito tra gli interventi rimborsabili, può veramente fare la differenza”.