Non ci avrete, ci verrebbe da scrivere con un sorriso amaro.
Non ci avrete nel giudicare oggi, dopo questa ennesima ripassata contro una grande (il tassametro corre: nell’era Scola siamo ancora a zero successi in due anni...), il cambio Hanlan-Besson. Per diverse ragioni che non mettiamo nemmeno in ordine: perché la risposta per ora è troppo facile, perché un giocatore non si valuta da una sola partita, perché se uno “giustifica” dal punto di vista economico l’operazione fatta dalla società non può subito tornare indietro appena il campo rende evidente il “lato B” della stessa (peraltro vaticinato già nel pre-partita: leggi QUI) e, soprattutto, perché il problema principale da sviscerare in questo commento non è nemmeno l’addio del canadese rimpiazzato dal francese.
Più grave semmai è l’effetto complessivo dell'operazione in oggetto su una Varese tornata indietro di 3 mesi. Perdere di 30 non è uguale a perdere di 2: far passare questo concetto è pericoloso, abitua alla mediocrità e alle giustificazioni, nozioni ben diverse dall’ineluttabile. In pochi aspiravano a un ratto del Forum (anche se poi qualcuno, ogni tanto, ci riesce davvero a espugnare le arene impossibili), ma un po’ tutti aspiravamo a durare qualcosa di più di 4 minuti…
Si è rivista l’Openjobmetis che non lotta, che si sfalda alla prima difficoltà, che si fa passeggiare sopra dagli avversari anche ben oltre il gap fisico che agli stessi paga: o vogliamo forse pensare che qualcuno dei 54 rimbalzi (cinquantaquattro… record di questo campionato…) catturati da Milano non si sarebbe potuto sottrarre ai suoi giocatori?
Si è rivista la Varese che non solo non ha e non vuole avere contromisure rispetto alla fisicità delle grandi squadre, ma non trova nemmeno il modo di fare loro male con il suo gioco: zero rimbalzi, zero contropiede, zero velocità, zero triple, zero attacchi al ferro, al di là dei pochi di Mannion e del neo-arrivato. Dall’arco i prealpini si sono persi dopo le prime conclusioni errate, invero ben costruite; nell’attaccare il canestro, invece, sono stati bloccati dalla difesa attenta dei padroni di casa. E si sono fermati.
Moretti non è valso il posto ritrovato in quintetto, le ali sono sparite dal parquet e la loro atipicità è stata cancellata, Spencer è parso distratto come un Cauley-Stein qualunque (oltre che portato lontanissimo da canestro, dove difensivamente non può incidere), la panchina è risultata inesistente.
Perché essere così remissivi? Quanto ha inciso sul morale e sulle ambizioni del gruppo la perdita di un leader come Hanlan? Se dovessimo statuire solo dal qui e ora diremmo tantissimo, quasi più che dal punto di vista tecnico, dove invece è evidente che le capacità balistiche del nostro non possano essere queste… Altrimenti saranno dolori...
Gli stessi che probabilmente si proveranno se si persevererà a regalare un quattro a ogni partita...
Conta solo vincere contro Brindisi, penserà qualcuno. E lo farà a ragione.
Ma non ci raccontate che perdere di 30 contro chiunque, Milano o Virtus che sia, equivalga a perdere di 2. Perché non è vero.