Radici, futuro, sport ed emozioni: mischiate tutto assieme e ne avrete l'ennesima mattinata da ricordare per chi si sente varesino e crede nei valori della lealtà e dell'agonismo più puri.
E così, nella quarta giornata del Memorial Ciaz, il torneo internazionale di para ice hockey che ha condotto in città quattro nazionali, se l'Italia perde la semifinale con la Slovacchia solo sulla linea del traguardo, 3-4 all'overtime, dopo aver condotto, essere andata sotto e riacciuffato gli avversari togliendo il portiere a pochi secondi dal termine dei tempi regolamentari, e se la Repubblica Ceca continua a dimostrarsi imbattibile con il 6-0 sulla Sud Corea, ecco che Varese e il sindaco Davide Galimberti accolgono prima alla scuola Pascoli - dove era presente anche l'assessore ai Servizi Educativi Rossella Dimaggio - e poi proprio all'Acinque Ice Arena Tina e Milo, le tenerissime mascotte olimpiche di Milano Cortina che iniziano qui la loro avventura a cinque cerchi.
«Varese in questo momento è davvero la prima città olimpica - ha detto Galimberti accogliendo Tina e Milo assieme all'assessore allo Sport Stefano Malerba - per una struttura protagonista di eventi di altissimo livello e per una passione per gli sport del ghiaccio davvero enorme».
Tina è la mascotte Olimpica, Milo quella paralimpica e, quindi, era davvero nel luogo giusto dove batte il cuore del para ice hockey, o sledge hockey come ricorda Roberto Bof, uno dei "papà" di ogni movimento sportivo legato agli atleti con disabilità: «Tutto è partito da Varese - dice Roberto intervistato da Roberto Vedani - è qui che Andrea Ciaz Chiarotti è arrivato per fare l'allenatore e poi ha voluto giocare, iniziando una bellissima storia con le Paralimpiadi di Torino. Prima bisogna dire grazie alla Polha e a Varese per aver organizzato questo torneo, poi bisogna considerare una priorità lo sport in termini di salute per i più piccoli con disabilità, che devono sapere già a 5-6 anni di quanto può dare l'attività sportiva al loro futuro. Comunque Varese è avanti: pensiamo solo alla Svizzera, una delle patrie dell'hockey senza una nazionale di para ice hockey...».
Anche il tecnico degli azzurri Mirko Bianchi ha avuto parole bellissime nei confronti di Andrea Ciaz, storico capitano della nazionale e pioniere del para ice hockey scomparso 51 anni: «Non troviamo scuse e non diciamo che eravamo stanchi per questa sconfitta con la Slovacchia - dice - ci tenevamo molto a vincere e ad arrivare in finale nel nome di Andrea. Siamo qui pensando ai Mondiali, domani proveremo a vincere anche per ringraziare chi ci ha sostenuto in questi giorni, soprattutto i ragazzi delle scuole, davvero fantastici».
Ultimo ma non ultimo, visto che è il padrone di casa varesino, il team manager azzurro Andrea Longhi con Roberto Vedani sottolinea «la forza di volontà enorme di questi ragazzi che vogliono sempre vincere e che ci proveranno anche domani con la Sud Corea, che è arrivata fin qui per questo torneo e va ringraziata così come gli organizzatori della Polha e chi gestisce il palaghiaccio».
Per Ciaz, per questi esempi di sport purissimo e per l'amore che Varese nutre nei confronti dell'hockey, domani mattina ci si aspetta un'Acinque Ice Arena con un pubblico degno di un evento pieno di passione, valori, classe e agonismo.
Torneo internazionale Memorial Ciaz
Semifinali: Slovacchia-Italia 4-3 all'overtime, Repubblica Ceca-Sud Corea 6-0
Finali, domani: Italia-Sud Corea 3°/4° posto (ore 9.30), Repubblica Ceca-Slovacchia 1°/2° posto (ore 12.10)
Ingresso gratuito
Qui sotto le immagini della visita delle mascotte Tina e Milo alla scuola Pascoli e poi al palaghiaccio e quelle di Italia-Slovacchia e del pubblico di Marco Guariglia, fotografo ufficiale dell'evento per Polha Varese