«Non è nascondendo un problema che lo si risolve. C’è una questione reale ed evidente di qualità dell’aria in Lombardia. Dire che il trend è migliorato, come ha fatto l’Assessore Maione, riferendo in Consiglio Regionale, nasconde il vero problema: i dati sull’inquinamento dell’aria monitorati da ARPA Lombardia continuano a mostrare e confermano anche su scala annuale, una condizione per la nostra regione molto critica in cui si registrano situazioni di superamento degli standard normativi, talvolta anche significativi per il PM10, il biossido di azoto e l’ozono.
Allo stesso modo, sostenere l’ineluttabilità di un condizione geografica sfavorevole rischia di diventare un alibi per non fare ancora di più. Noi sosteniamo che si debbano prendere provvedimenti seri e non ideologici, uscendo da una assurda e dannosa contrapposizione tra difesa estrema della produttività ad ogni costo e politiche ecologiste che porterebbero un colpo mortale alla nostra economia.
Il compito della politica non è accendere ed alimentare conflitti, ma trovare ed applicare soluzioni. Noi diciamo di cominciare dal trasporto pubblico, ferroviario e su gomma. Un settore che accusa, nella nostra Regione, situazioni di grave criticità.
Affrontare le criticità e cercare soluzioni, non può essere visto - come invece ha sostenuto in aula il rappresentante della Giunta - un modo per gettare discredito sull’istituzione regionale. In questo modo non si affrontano i problemi. Ecco allora che non si può negare che vi sia un aumento di patologie legate all'inquinamento dell’aria a confronto con altre regioni.
Così come non si può dimenticare che la Corte Europea ha già due volte sanzionato l’Italia per il superamento dei livelli massimi di PM 10, condizione che in Lombardia riguarda gli agglomerati di Milano, Bergamo e Brescia. Un'altra condanna, del 2022,riguarda il superamento dei limiti di biossido di azoto».
«Mentre i dati ci dicono che l’aria in Lombardia è tra le più inquinate d’Europa, Regione sul tema ambientale mantiene un atteggiamento di sufficienza e superficialità, a tratti di resa - dichiara Giuseppe Licata, Consigliere di Italia Viva - Come nel caso del bando regionale Rinnova Autovetture, che dovrebbe incentivare i lombardi all’acquisto di auto a basse emissioni: peccato che il bando stanzia poche risorse, peraltro tutte statali, che vengono distribuite con tempi brevi, scarso preavviso e senza criteri di equità, seguendo meramente l’ordine di presentazione delle domande e non considerando, ad esempio, il reddito di chi chiede il contributo. Un impegno insomma più di facciata, non proporzionato alla gravità della situazione sul piano ambientale e del cambiamento climatico».