No all'emendamento della Lega al decreto legge elezioni sul terzo mandato per i governatori delle Regioni.
Nella commissione Affari costituzionali del Senato, - ricostruisce l'agenzia Ansa - voto contrario alla proposta di modifica leghista da parte di Fratelli d'Italia e Forza Italia sostenuti da Pd, M5s, Avs. A sostegno della Lega, Italia viva. Azione non ha partecipato al voto.
La conta quindi: 4 voti favorevoli, 16 contrari, un'astensione e uno non ha partecipato. I quattro voti favorevoli sono di Lega e Italia viva; i 16 contrari sono di Fdi, Fi, Udc, Pd, M5S, Avs. Un astenuto è di Svp mentre Azione non ha partecipato.
La Lega in mattinata aveva ritirato l'emendamento per il terzo mandato ai sindaci, dopo il parere contrario del governo. L'emendamento riguarda i grandi comuni, quelli con più di 15mila abitanti.
«Vota il Parlamento, andiamo avanti. Vota il Parlamento, non l'ascolteranno», aveva risposto ad Agorà Rai Tre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
«Se non si mette ordine sul vincolo del terzo mandato rischiamo nei prossimi due-tre anni di avere un contenzioso tra governo centrale e Regioni quasi infinito - sono le parole dette invece dal presidente della Liguria, Giovanni Toti, a 'Mattino Cinque' - La Costituzione prevede che gli statuti e le leggi elettorali siano competenza esclusiva delle Regioni. Non so se vorrò fare il terzo mandato onestamente, vedremo se ci sono le condizioni per farlo, se è un vantaggio per la mia Regione e per la mia maggioranza politica. È una decisione che spetta ai territori, agli amministratori dei territori e soprattutto agli elettori».