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Economia | 21 febbraio 2024, 18:19

Il presidio di Cgil e Uil a Varese per la sicurezza sul lavoro, poi l'incontro con il Prefetto: «Basta morti»

Manifestazione dei sindacati all'Ispettorato del Lavoro e a Villa Recalcati con i segretari generali confederali e le categorie dei meccanici e degli edili: «Le morti sul lavoro non sono mai una casualità ma sono figlie di precise responsabilità, vuoti normativi e leggi sbagliate»

L'incontro dei sindacati Cgil e Uil con il Prefetto di Varese sul tema della sicurezza sul lavoro

L'incontro dei sindacati Cgil e Uil con il Prefetto di Varese sul tema della sicurezza sul lavoro

«Basta morti sul lavoro» è il grido che si è levato forte oggi anche a Varese in occasione della manifestazione e del presidio organizzati oggi da Cgil e Uil all'Ispettorato del Lavoro e in piazza Libertà, con successivo incontro di una delegazione guidata dai segretari generali Stefania Filetti e Antonio Massafra, con il Prefetto Salvatore Pasquariello. Con loro anche i rappresentanti delle categorie degli edili e dei metalmeccanici. 

«Riteniamo da sempre urgente intervenire sul tema della sicurezza sul lavoro con provvedimenti concreti e non più rinviabili per questo vogliamo sensibilizzare la cittadinanza sul tema, svolgendo il volantinaggio e scioperando con le lavoratrici e i lavoratori del comparto delle costruzioni» affermano un nota Annunziato Larosa e Davide Bellotto di FenealUil Alta Lombardia e Fillea Cgil Varese. 

«Se negli appalti pubblici tra cui il PNRR, grazie a Protocolli Territoriali con gli Enti, si riesce ad avere un insieme di regole che possono aiutare ad arginare la strage di lavoratrici e lavoratori, nel settore privato è da tempo chiediamo di portare le tutele presenti nei cantieri pubblici a quelli privati» proseguono Larosa e Bellotto a margine dell’incontro avvenuto con l'Ispettorato del Lavoro e successivamente con il Prefetto di Varese, in occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil insieme alle categorie degli edili e dei metalmeccanici e gli altri comparti delle costruzioni, cemento, laterizi, legno e arredo, lapidei.

«Le morti sul lavoro – proseguono – non sono mai una casualità ma sono figlie di precise responsabilità, vuoti normativi e leggi sbagliate, a cominciare dalla scelta del governo di non introdurre tutele per gli appalti privati e reintrodurre con il nuovo codice degli appalti il subappalto a cascata. Imprese non qualificate, mancato rispetto dei contratti collettivi, massimo ribasso sui costi per la manodopera e per la sicurezza, false partite iva, sfruttamento dei cottimisti, mancati controlli, poche risorse per ispettori e forze dell’ordine, mancata attuazione della patente a punti, assenza del reato di omicidio sul lavoro e molto altro ancora sono i punti espressi, in sede Prefettizia, su cui chiediamo attenzione». 

Redazione

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